Ristorni, ira della Lega ticinese
«L’Italia di confine ci munge»

Como: dopo l’annuncio dei 16 milioni destinati alle province limitro

L’annuncio del Pirellone legato ai 15 milioni 870 mila euro (5 milioni 611 mila euro la quota erogata a Villa Saporiti) destinati alle quattro Province di confine nell’ambito dei ristorni dei frontalieri non è andato giù alla Lega dei Ticinesi, che ieri attraverso il domenicale “Il Mattino della Domenica” ha titolato senza troppi fronzoli: “La fascia di confine italica in giubilo per la mungitura”.

Per rendere ancora più efficace il concetto, a corredo dell’articolo a firma del direttore e consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, è stata postata l’immagine bucolica di una mungitura con i colori sociali del Ticino (il rosso e l’azzurro) ad agghindare la mucca da latte e con l’allevatore rigorosamente fasciato nel Tricolore.

Per la cronaca, i ristorni per l’anno 2019 - liquidati quest’anno all’Italia - hanno toccato la quota record di 94 milioni 837 mila 402 euro, che al cambio attuale fanno 90 milioni di euro. Quanto basta insomma per scatenare la colorita reazione leghista. I temi rilanciati dal direttore del “Mattino della Domenica” sono sempre i medesimi e cioè che “il regalo di Natale all’Italia” è arrivato puntuale, mentre “a causa della crisi gli enti pubblici ticinesi si ritrovano i conti in profondo rosso”. “Noi, grazie a Berna, versiamo al Belpaese ristorni per quasi 100 milioni di franchi - scrive Lorenzo Quadri -. E’ chiaro che quei soldi servono in patria! Dunque, chiudere subito i rubinetti. Tanto l’Italia continua a discriminarci. Per dirne una: la Svizzera continua a essere iscritta su una lista nera del 2009”. Argomento quest’ultimo evidenziato anche in un recente report del Consiglio federale.

Delle tre “black list” in cui era iscritta la Svizzera, due sono state depennate dall’Italia, una invece resta in vigore. Ad oggi, in base al nuovo accordo fiscale sottoscritto dai due Paesi lo scorso 23 dicembre a Roma, il meccanismo dei ristorni è garantito sino al 2003. Dopodiché toccherà al nostro Governo gestire in prima persona la ripartizione dei fondi sui territori di confine.

M. Pal.

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