Como fantasy: azzardo o arma in più?

Calcio La secca sconfitta sul campo del Palermo innesca qualche dubbio sui tre fantasisti nelle partite più difficili

La botta è stata forte. La sconfitta per 3-0 rimediata a Parlermo, nulla ha a che vedere con quelle rimediate da Brescia e Ascoli. Perché questo era il primo, tanto atteso, scontro diretto per la serie A. Sì, contro Brescia e Ascoli si poteva parlare di partite o episodi finiti male, in questo caso le cose sono diverse. Innanzitutto perché si trattava di una sfida contro una ipotetica avversaria nei playoff, e poi perché era un esame di laurea per una squadra che è molto ambiziosa nella sua impostazione tecnica e societaria.

Calma

Ora evitiamo, evidentemente di buttare tutto a mare, come si fa in questi casi, e di cercare presunte mancanze o problemi dove non ci sono. Ma certo la sconfitta di Palermo apre almeno a due quesiti. Il primo riguarda l’assetto tattico voluto da Roberts-Fabregas. E’ un tema di cui trattiamo su questo giornale ormai da mesi. Essere andati su un campo come Palermo con quattro giocatori offensivi davanti e nessun interditore di mestiere in mezzo, è stato un atto di coraggio e, in parte, di imprudenza. Che il calcio italiano non consenta la sottovalutazione tattica, non lo diciamo noi, ma lo dice la storia. Per un Sacchi, che è riuscito a cambiare le modalità del sistema imponendo il suo gioco offensivo, ci sono dieci Zeman che ogni tanto pagano gli azzardi con rovesci rumorosi. Avere una società e un gruppo tecnico che cerca di sovvertire questo trend è una storia affascinante e da seguire con passione e adrenalina. Non basterà, e non deve bastare, la sconfitta di Palermo per rinnegare tutto ciò. Detto questo, un giocatore più muscolare, tipo Kone, nei tre davanti oppure un Abildgaard dall’inizio, sarebbe stato più logico. Il Palermo ha giocato esattamente come il Como in altre occasioni, tipo con lo Spezia. Aspettando e ripartendo. Il piano di Roberts, dopo venti minuti, aveva sorpreso e ingolosito tutti. Un Como nella prima metà del primo tempo padrone assoluto del campo. Solo che alla prima ripartenza ha preso gol. E qui si innesta il secondo problema venuto fuori a Palermo. E cioè che abbiamo un reparto offensivo, inteso come batteria attaccanti, ancora non in linea con le aspettative. Colpa anche del fatto che si è puntato un po’ presuntuosamente su giocatori che non conoscono il calcio italiano e dunque per vedere Nsame, Gioacchini, Bellet e compagni efficaci, probabilmente ci vorrà un po’ di tempo.

Infortuni

Detto questo, al di là delle sparate di Swuarso, ci conviene ragionare in ottica playoff e vivere il resto di questo mini girone di sfide dirette con positività e senza drammi. In tutto questo è arrivata la tegola di due giocatori infortunati dello stesso reparto, rendendo lo stesso ora sottodimensionato (diagnosi oggi). Ora Bellemo (lui è abituato) e Abildgaard dovranno fare gli straordinari con Braunoder in supporto. Certo la perdita di Baselli, in crescita ma soprattutto di Kone rischiamo di pagarla. E forse con Baselli c’è stato un azzardo di fiducia visto che nelle scorse partite aveva mostrato di non essere ancora al cento per cento, delle energie. Il mini girone di Champions League ci propone subito il riscatto di alto livello con il Parma. Vedremo se si andrà avanti a testa bassa con la formula tutta attacco. Che viste certe prudenze del passato può anche essere la fotografia di un Como comunque visionario e affascinante.

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