Il fratello di Borgonovo: «Così muore due volte»

Calcio Non conosce tregua la querelle tra la moglie del centravanti e i Pesi Massimi

COMO

Solo la famiglia Borgonovo sa cosa ha passato in quei sette anni. Terribile solo immaginarlo. La persona che ami, fosse la moglie e i figli, che vedono il marito o il papà afflosciarsi, circondato da un male spietato che centellina la sofferenza in maniera bastarda. Ce n’è da restare segnati per tutta la vita.

Per questo comunque, ai gesti e ai pensieri di una famiglia toccata da una tale tragedia va sempre fatta una tara emotiva. Per noi Borgonovo era una scintilla, un bagliore nell’armadio delle cose accessorie, per qualcuno un passatempo, per altri un idolo, un simbolo, tutte cose allegre. Per la famiglia era immensamente di più. Stiamo cercando ovviamente un appiglio per cercare di capire l’azione intentata contro l’utilizzo del suo nome, in un contesto del tutto innocuo, senza fini di lucro, fanciullesco nelle modalità. Uno storico tifoso del Como che ogni settimana raccoglie i voti sotto il nome di Stefano Borgonovo. E che male c’è? Rabbia, tristezza , chissà. Certo sono stati sbagliati i modi, visto l’argomento. Bastava una telefonata conoscitiva. Forse ne sarebbero usciti meglio, di questa orrenda disputa sul nome di un giocatore morto simbolo di allegria.

Che qualcosa non sia tornato, lo testimonia l’intervento del fratello di Borgonovo, Marco, che a Il Giornale ha detto: «Stefano è come se fosse morto due volte. Ci dispiace tantissimo, anche perché non riusciamo proprio a capire. Da che è morto Stefano, non abbiamo più contatti con Chantal». Al netto di rapporti familiari su cui è sempre difficile entrare, certo è che la posizione della famiglia di Stefano non è tornata anche ad altre persone extra tifo del Como.

© RIPRODUZIONE RISERVATA