Partenze sottotono ed errori in difesa. Le debolezze Como

Calcio B Con sei reti subite nelle ultime tre partite suona un campanello d’allarme per gli azzurri. Longo lo sa bene: «Letture sbagliate e gol evitabili»

Sei gol presi nelle ultime tre partite, tanti quanti nelle prime sei. E solo due gol segnati, perché nel bilancio del Como pesa anche questo. Ma sono i numeri della difesa a essere un po’ più sotto esame per un motivo preciso. Di cui ha parlato peraltro lo stesso Moreno Longo sia prima che dopo la partita di Parma.

Errori evidenti

Nella sconfitta casalinga con la Cremonese un paio di «letture sbagliate» hanno portato a due gol. Sono stati errori evidenti, senza voler buttare la croce addosso a nessuno peraltro perché in quella partita ha pesato anche il rigore sbagliato da Cutrone che avrebbe potuto riaprirla.

Ma sul modo in cui si sono presi i gol lo stesso tecnico si era concentrato nel post gara e successivamente nella preparazione della sfida contro il Parma. Parlando proprio di necessità di alzare l’attenzione, di essere più attenti anche nel temere l’avversario.

Invece a Parma, complice certamente anche la qualità dei giocatori emiliani bravissimi nell’esecuzione, ci si è ricascati. «Un gol evitabile, preso in maniera ingenua perché sapevamo come avrebbero mosso palla, avevamo visionato la situazione in settimana». Un altro mea culpa molto chiaro, per un errore davanti a un pericolo tutt’altro che ignoto, costato molto caro.

Certo, stiamo parlando di partite in cui il Como si è trovato di fronte il capocannoniere del campionato, Coda, con la Cremonese, e la squadra che ha segnato più di tutte, il Parma. Ma proprio per questo l’attenzione in fase difensiva avrebbe dovuto essere estremamente più alta, conoscendo bene quali potevano essere le conseguenze di ogni minimo sbaglio.

C’è certamente da lavorare in questo senso, per non ricascare in sindromi tipo quella, peraltro poi brillantemente risolta, dell’anno scorso sui calci d’angolo. Altro genere di problema, ma di mezzo c’era sempre anche una questione di massima attenzione.

Altro neo ripetuto in queste due gare, anche questo sottolineato apertamente da Longo, le partenze sottotono. Un difetto rischioso, specie contro determinati avversari – e il Catanzaro che arriva sabato è uno di questi –, che sembrava essere stato spazzato via dopo quello che era accaduto il giorno della partita ribaltata all’ultimissimo in casa contro la Ternana. Una lezione che sembrava essere assimilata, invece non è ancora entrata nel profondo del Dna della squadra.

Incidenti di percorso

I conti si fanno alla fine, per fortuna. Però ogni piccola tappa va esaminata per trarne le dovute analisi. Nelle ultime tre gare solo il Lecco, con zero punti, ha fatto peggio del Como, che ha raccolto un punto. Incidenti di percorso, certo. Ma i numeri sono numeri. Come continuano a esserci i numeri legati a una produzione in termini di gol in cui solo un terzo, quattro su dodici, sono opera di giocatori offensivi, altro aspetto che forse comincia a non essere più una casualità.

È già importante, in ogni caso, aver individuato i problemi da risolvere. E sapere che le qualità per farlo ci sono con questa rosa. Il gap con le grandi c’è, dice Longo. «Con il Parma, in particolare, è stato nel modo in cui abbiamo concesso il vantaggio».

E non sono particolari da poco, anzi sono quelli che contano. A titolo di cronaca, dopo il Parma è proprio il Catanzaro la squadra che ha segnato di più. Stavolta, con una doppia caduta e una doppia lezione sulle spalle, ricadere in distrazioni ed errori del genere sarebbe davvero grave.

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