Serie B, quando il monte ingaggi non è una garanzia

L’esempio è il Cittadella, ultimo per soldi, ma quarto in classifica. Lo Spezia sesto è penultimo e il Como figura ai vertici in entrambe le graduatorie

Se i soldi facciano la felicità o no è un tema su cui si può discutere. Ma di sicuro non fanno automaticamente classifica. Non basta spendere tanto per vincere, è molto più importante come si spende. E la serie B di quest’anno ne è parzialmente un esempio. Interessante valutarlo proprio in questa fase iniziale del mercato e in una fase storica in cui il Como è certo la società con più potenzialità economiche di tutta la categoria, per quanto al momento non si sia ancora ecceduto in spese davvero folli per la squadra. Che, appunto, non sempre servono.

Il confronto

Guardando la classifica del monte ingaggi lordo forse più della Sampdoria prima, riflesso ovviamente anche del fatto che l’anno scorso i blucerchiati fossero in A, fa effetto vedere il Cittadella all’ultimo posto. Perché in realtà la squadra veneta è quarta in campionato. Con una differenza impressionante, praticamente meno di un quinto di spesa rispetto al Como.

Tra le squadre nei playoff, ottimo anche il rapporto risultati-spesa del Catanzaro, 12° come monteingaggi - comunque il più alto tra le neopromosse - e 7° in classifica. Il rapporto peggiore tra le due voci è invece quello dello Spezia: 6° nella graduatoria delle spese con un monte ingaggi di oltre 20 milioni e penultimo in campionato.

Interessante anche valutare la differenza di spesa tra l’anno scorso e quest’anno. Dopo il Palermo, che ha un monte ingaggi di 7 milioni in più rispetto alla scorsa stagione, il club che ha maggiormente incrementato la sua spesa è stato proprio il Como, circa 6 milioni e mezzo in più. L’anno scorso si spendevano più o meno 16 milioni, 7° monte ingaggi della B 2022-23. Quest’anno circa 22 e mezzo. Ma quantomeno la resa in campo stavolta corrisponde, l’anno scorso decisamente meno.

Giusto per capire, e per ribadire che la spesa non sempre vale l’impresa, l’anno scorso il Frosinone arrivò primo con un monte ingaggi di circa 10 milioni, era l’11a squadra in fatto di spese. Ma in A ci andò anche il Genoa che invece spendeva quasi 31 milioni di euro, più di tutti. E il Cagliari vincitore dei playoff aveva il 4° monte ingaggi, poco meno di 20 milioni. Due squadre però che si portavano anche dietro il peso degli stipendi di serie A. In fondo alla classifica c’erano Sudtirol, Cittadella e Cosenza, salve tutte e tre.

Le principali rivali

Tornando a oggi, Parma e Venezia, sinora le due principali rivali del Como , spendono cifre più o meno simili, ma partivano già da un livello più alto. Anzi, rispetto al torneo scorso va detto che il Parma ha diminuito il suo monte ingaggi di circa 3 milioni, mentre il Venezia si è mantenuto praticamente sulla stessa cifra, tra i 20 e 21 milioni.

Riguardo i potenziali valori di mercato, la rosa ritenuta più preziosa è quella del Parma, considerato il rendimento ma anche la giovane età di molti giocatori, oltre che i loro ingaggi. Quella del Como non è tra le primissime, ma ha un valore potenziale di circa 28 milioni, più di quello che attualmente costa.

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