Como Nuoto, che bel regalo. Battuto Sori nel gelo di Busto

Pallanuoto A2 Il team di coach Zimonjic si impone per 6-3 ai liguri. Sesto posto confermato e squadra agganciata al gruppo di testa

COMO NUOTO RECOARO: Viola, Sala, Bet (2, 1 su rigore), Bigatti, Bianchi, Fornara, Beretta (1), Bertotto, Pisoni (1), Pellegatta, Bini (2), Fusi, Pasetti, Fontana. All.: Zimonjic.

RARI NANTES SORi: Benvenuto A., Bisso, Brambilla (1), Licata, Villa, Olcese, Navone (1), Monari (1), Cocchiere G., Cocchiere E., Benvenuto G., Rezzano, Pittore. All.: Ferreccio.

arbitri: Doro di Padova e Torneo di Siracusa.

note - Parziali: 1-2, 2-0, 1-0, 2-1. Superiorità numeriche: Como Nuoto Recoaro 1 su 4, RN Sori 2 su 10. Uscito per falli Pisoni (CN) nel quarto tempo. Rigore sbagliato da Bini (CN) nel primo tempo (parato).

Mancavano i pinguini sugli spalti, a rinfoltire un pubblico non numerosissimo ed a testimoniare la rigida temperatura della “Manara” di Busto Arsizio.

Avrebbero anche assistito alla quarta vittoria della Como Nuoto Recoaro (finale: 6-3) che chiude la fase prenatalizia come meglio non avrebbe neppure immaginato: sesto posto confermato e squadra agganciata al gruppo di testa.

Il match inizia malino, Sori affonda il colpo e si porta sullo 0-2 (Navone e Brambilla). Quando Pietro Bini fallisce il rigore, un brivido percorre la schiena: e non è di freddo.

Poco dopo, lo stesso Bini trafigge dall’angolo Benvenuto (1-2) e Fontana procura il rigore che Bet trasforma. L’epopea lariana è appena iniziata: Sori non segnerà più per oltre due tempi e, con le difese arcigne messe in campo dai due coach, gioire per una rete è evento raro.

Viola, portiere della Como Nuoto Recoaro, ci mette la faccia: neutralizza con la fronte una conclusione da distanza ravvicinata, poi prende il filo. Avete letto bene: non perde il filo ma colpisce letteralmente un filo steso trasversalmente alla piscina, mostrando innate e involontarie doti balistiche.

Sori costruisce bene ma non finalizza, alcune sue manovre in superiorità meriterebbero sorte migliore. Però in porta c’è un Viola a cui il gesto di alzare le braccia e ritrovarsi la palla addosso anche senza volerlo riesce proprio bene.

Scherzi a parte, Pisoni e Beretta trovano reti dalla distanza anche se da posizioni diverse (siamo sul 4-2). Poi, una controfuga di Bini si trasforma in un’entrata a tu per tu col portiere avversario: il numero 11 non sbaglia (5-2) e manda su tutte le furie il coach ligure Ferreccio, che già nell’ultimo intervallo aveva cercato di scuotere i suoi, senza successo alcuno.

È di Bet l’ultima rete che fissa il risultato definitivo della sfida, Ferreccio vaga sconsolato per la scarsa vena offensiva dei suoi, Zimonjic stringe mani e formula auguri. Rivendicando di aver ripreso un tifoso che aveva preso a male parole un giocatore avversario. Chapeau.

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