
(ANSA) - ROMA, 09 SET - In 60 anni sulle Alpi Italiane è stata persa un'area glaciale di oltre 170 km2, pari alla superficie del lago di Como.E' il dato che emerge dal bilancio finale di Carovana dei ghiacciai di Legambiente con la Fondazione Glaciologica Italiana che, insieme all'associazione ambientalista e a Cipra Italia quest'estate, ha osservato lo stato di salute di alcuni ghiacciai alpini sempre più minacciati.
Otto i ghiacciai, osservati speciali: cinque in Italia - il ghiacciaio dell'Adamello, in Lombardia, il ghiacciaio del Ventina, in Lombardia, il ghiacciaio di Solda in Alto Adige, quelli della Bessanese e della Ciamarella, in Piemonte, sulle Alpi Graie - e 3 all'estero - l'Aletsch, il Re delle Alpi, e i ghiacciai della Zugspitze, in Germania con lo Schneeferner e il Höllentalferner. Tutti accumunati dallo stesso destino, arretramento frontale e riduzione di area e spessore. Unica eccezione è il ghiacciaio tedesco Höllentalferner che, come il Montasio in Friuli, resiste ancora con sorprendente tenacia.
Nelle regioni montane europee inoltre le temperature del permafrost stanno aumentando in modo costante, in alcuni casi di oltre 1 °C nell'ultimo decennio. I ghiacciai, oltre ad arretrare, diventano sempre più neri come sta accadendo ad esempio sul ghiacciaio di Solda del gruppo Ortles-Cevedale, monitorato dal Servizio Glaciologico del CAI Alto Adige.
"Dati ed evidenze che ci portano nuovamente a chiedere urgentemente azioni di mitigazione puntando sulle energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni climalteranti e di adattamento con un piano nazionale di misure e azioni efficaci", ha detto Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
Vanda Bonardo, responsabile nazionali Alpi di Legambiente e presidente di Cipra Italia sottolinea l'importanza di prevedere più azioni di mitigazione e di adattamento e avviando un monitoraggio alpino a livello europeo prendendo come modello anche l'esperienza di Blutten, in Svizzera, nella gestione del rischio, in Germania nel monitoraggio del permafrost, e in Piemonte nel bacino della Bessanese.
Carovana ha anche sottolineato l'importanza di una fruizione consapevole in quota:sul sentiero che porta al ghiacciaio del Ventina, durante un'attività di pulizia sono stati trovati plastica, tappi, mozziconi di sigaretta, ma soprattutto tanti fazzoletti di carta e persino un catetere, un tubetto di crema solare e dei calzini. (ANSA).
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