Popolari Ue chiedono ritiro della direttiva anti Greenwashing

(ANSA) - BRUXELLES, 18 GIU - Il gruppo del Partito Popolare Europeo (Ppe) ha inviato una lettera alla commissaria all'Ambiente Jessika Roswall chiedendo di "riconsiderare e, in ultima analisi, ritirare" la proposta di Direttiva sulle dichiarazioni ambientali o 'Green Claims', volta a combattere il fenomeno greenwashing. I firmatari, gli eurodeputati Arba Kokalari e Danuše Nerudová, temono che l'obbligo di verifica preventiva delle dichiarazioni ambientali imposto dalla riforma diventi un carico eccessivo, specialmente per le Pmi. Contestano l'assenza di una valutazione d'impatto specifica.

L'impianto proposto "potrebbe ostacolare indebitamente la comunicazione sulla sostenibilità attraverso procedure eccessivamente complesse, gravose dal punto di vista amministrativo e costose", afferma il Ppe nella lettera vista dall'ANSA, e rischia di creare un precedente incompatibile con le logiche del mercato interno, anche se viene ribadita la necessità di tutelare i consumatori dal greenwashing.

La direttiva, presentata nel marzo 2023, mira a garantire che tutte le dichiarazioni ambientali siano chiare, basate su evidenze scientifiche e verificate lungo l'intero ciclo di vita del prodotto, imponendo controlli da parte di entità terze prima della diffusione sul mercato.

L'intervento del Ppe arriva all'inizio della fase finale del trilogo, attualmente attesa per il 23 giugno, durante la quale Parlamento, Commissione e Consiglio negozieranno la versione definitiva del provvedimento. (ANSA).

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