Addio al professor Lietti, ex vicepreside del Sant’Elia

Cantù Apprezzato dagli studenti, ricordato come garbato e riservato. Commosso Antonio Silva:«Grande collega e amico»

Cantù

Con lui, in classe, la matematica poteva essere anche più leggera, persino un gioco. E, al di là della professionalità che l’ha sempre contraddistinto, qualche freddura di spirito, durante le lezioni, dalla cattedra, arrivava volentieri. Tantissimi studenti cresciuti con lui hanno un ottimo ricordo del professor Umberto Lietti, morto a 79 anni, di Cantù.

Lietti ha insegnato matematica alla geometri: l’istituto Sant’Elia dove è stato anche vicepreside. In seguito, è stato docente anche al liceo Fermi. Persona garbata, riservata e di stile, ma anche una presenza piacevole alle lezioni. Appassionato del suo lavoro ma anche disponibile a qualche concessione leggera, con venature di umorismo a stemperare di tanto in tanto le equazioni.

Lietti lascia la moglie Nicoletta e due figli, Filippo e Giacomo, e due nipoti. «Papà era anche un grande amante del golf - racconta Giacomo - tantissime ore le ha trascorse sui campi, da socio a Lainate ma anche qui nel circondario. Ha iniziato a giocare quando era insegnante, poi in pensione si è dedicato molto a questo sport. Da giovane aveva vinto dei tornei di tennis qui in zona. Era anche un grande appassionato di enigmistica e di giochi matematici. La matematica, al di là dell’aspetto dell’insegnamento, era certamente una sua passione». Qualche anno fa, pur non stravedendo per il calcio, si era anche sfidato con alcuni suoi ex studenti al Fantacalcio.

Antonio Silva, indimenticabile preside del Fermi per tanti anni, ha appreso la notizia ieri pomeriggio. «Sono commosso, mi viene da piangere, è stato per me un grande amico e un grande insegnante - dice - A scuola c’era questo trio formato da me, Lietti e il professor Mario Porro. Quando ci riunivamo in presidenza tutti temevano chissà quali sfaceli, in realtà eravamo lì a fumare di nascosto come vecchi ragazzacci. Ci trovavamo poi a casa sua a giocare a carte, a scopa, il quarto era il “Nani” Colombo. Un grande insegnante nel corso A per tanti anni, sperimentazione informatica. Molto amato dagli studenti, spesso era lui ad accompagnarli in campionati di livello nazionale».

«Siamo stati colleghi per quasi vent’anni - dice Porro - al Fermi con Silva abbiamo stretto un’amicizia molto solida. Aveva questo grande pregio di saper promuovere la dimensione ludica, giocosa della matematica. Le classi erano molto coinvolte. Un ottimo insegnante e una persona estremamente gradevole. Credo che i suoi studenti l’abbiano rimpianto: coinvolgente, competente». I funerali saranno domani, lunedì, alle 15.30, nella chiesa di San Michele - mezz’ora prima, il rosario - in quello che sarebbe stato il giorno del suo ottantesimo compleanno.

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