«Stop ai nuovi market». Cantù, i commercianti d’accordo con il sindaco

La polemica Le associazioni di categoria nel dibattito dopo il botta e risposta tra Alice Galbiati e opposizioni. Bolla e Casartelli: «Segnale che accogliamo con favore»

Non è mai troppo tardi, e quindi ben venga, per le associazioni di categoria del commercio, l’annuncio del sindaco Alice Galbiati - Lega - giunto a commento dell’avvio del procedimento di variante al Piano del Governo del territorio, lo strumento urbanistico locale.

Oggi si contano 21 supermercati.

«Di sicuro elimineremo la previsione che ha permesso il proliferare delle medie strutture di vendita», ha affermato il primo cittadino, a proposito della Cantù dove, con una presenza in aumento a partire dai primi Anni Duemila, oggi si contano 21 supermercati.

Una frase che suona vicina ai negozi tradizionali, che non vivono in un’era semplice, fra i tanti mutamenti della società, il caro vita e la digitalizzazione anche dello shopping. Sul tema interviene Alessandro Bolla, referente per Cantù di Confcommercio Como, in difesa di quanto affermato dal sindaco. «Sono d’accordo con il nostro sindaco: è davvero doveroso cercare di cambiare qualcosa per la nostra Cantù. Sono anni che mi batto contro questa crescita assurda di spazi di media vendita che ha messo in ginocchio il commercio canturino in ogni settore - dice - Come commerciante e come delegato di Confcommercio Como vorrei complimentarmi con tutti noi commercianti canturini che da anni ogni mattino alziamo la saracinesca del negozio con la stessa tenacia e volontà di sempre. Anche se è sempre piu’ difficile. I supermercati sono tanti, uno attaccato all’altro, quelli recenti senza un parcheggio sotterraneo, solo cemento e totale mancanza di verde».

Bolla non è la prima volta che interviene su questo tema in nome della categoria.

«È una grande vittoria della nostra associazione che ha per anni chiesto una particolare attenzione all’aumento delle grandi superfici commerciali, che hanno portato di conseguenza una diminuzione di passaggi nel centro storico, con la desertificazione come ulteriore problema - aggiunge - Ora con questa volontà del sindaco senz’altro condivisa da Confcommercio si metterà un paletto. Il prossimo capitolo sarà la riqualificazione, in parte già in atto, e rivitalizzazione del centro storico. Abbiamo delle idee molto chiare, aspettiamo di dialogare con gli uffici competenti».

«Si poteva intervenire prima»

In sostanziale consonanza anche Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como. «Il commento del sindaco non può che trovarci d’accordo, forse si poteva intervenire un po’ prima, perché la media vendita ha proliferato davvero tanto a Cantù, ma è comunque un segnale che accogliamo con favore. Ci piacerebbe che questa uscita del sindaco contaminasse anche il resto del territorio provinciale».

Casartelli ricorda come Cantù, la seconda città della provincia, abbia voluto dare un segnale di non poco conto. «Quando queste scelte cominciano a prenderle Comuni un po’ più grandi, sicuramente possono essere d’esempio. Anche se chi si doveva insediare con una media vendita ormai l’ha fatto, ringraziamo che sia stato fatto questo passaggio dal sindaco di Cantù, senz’altro di stimolo».

Di diverso segno sono stati i commenti arrivati dall’opposizione e rivolti alla maggioranza di centrodestra: i consiglieri di minoranza avevano parlato di buoi ormai scappati dalle stalle e di primi segnali di campagna elettorale in vista delle elezioni 2024.

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