Cascina Mordina a Mariano, altri tre mesi di lavori

La proroga Intervento complesso da tre milioni e mezzo di euro, finanziato dai fondi del Pnrr

Mariano Comense

Dovevano terminare a fine mese, invece, proseguiranno per i successivi tre i lavori di recupero di Cascina Mordina.

Il Comune ha infatti concesso una seconda proroga alla fine del cantiere di riqualificazione della struttura che si alza nel “Parco delle Groane” con accesso da via Sant’Agostino.

A dettare il nuovo rinvio alla conclusione dell’intervento la pioggia unita a delle modifiche in corso d’opera di alcune lavorazioni: questi i motivi che hanno portato a posticipare al 28 novembre la riapertura dello stabile come chiesto e ottenuto dalla Samoa, l’azienda che si è aggiudicata l’investimento da 3milioni e mezzo di euro finanziato dal Pnrr.

Il cantiere

Il nuovo percorso per arrivare a restituire alla comunità Cascina Mordina è descritto nella determina dell’ufficio Lavori Pubblici, cinque pagine di documento che fotografano lo stato di avanzamento del cantiere. Terminati negli scorsi mesi gli interventi strutturali, posati nelle scorse settimane i coppi sul tetto, oggi operai e mezzi lavorano per predisporre gli impianti elettrici di illuminazione interna, poi, a settembre, verranno realizzati l’ascensore e l’impianto fotovoltaico per arrivare quindi a concludere il cantiere con le rifiniture esterne il 28 novembre.

Il futuro

«Stiamo già ragionando sulla gestione della Cascina» assicura il sindaco Giovanni Alberti pronto a raccogliere la sfida di portare a termine uno dei cantieri più attesi dalla città. Tre milioni e mezzo la spesa coperta grazie ai fondi Pnrr per riaprire lo stabile principale come un punto d’informazione al pubblico, i due piani superiori, invece, rinasceranno in sale polifunzionali, mentre l’ex fienile verrà riconsegnato ai viandanti come punto ristoro in cui troverà anche spazio una micro-attività ricettiva per chi percorre a piedi, e su più giorni, i sentieri interni al “Parco regionale delle Groane”.

«La proroga era già nell’aria perché è un cantiere difficile dal punto di vista delle relazioni con la Sovraintendenza alle Belle Arti – prosegue Alberti che ricorda indirettamente come la cascina sia vincolata a delle regole per il suo recupero perché testimonianza architettonica del passato rurale –. Ma non sono per niente preoccupato: il cantiere sta proseguendo, gli operai stanno lavorando e arriveremo tranquillamente a concluderlo nei termini dettati dal Pnrr (ossia nella prima metà del 2026, Ndr) che è quello che interessa a noi. Le prime scadenze erano più che altro da stimolo». Sul fronte della sua gestione, invece, l’amministrazione ragiona con le associazioni. «Ora è tutto in itinere, ma abbiamo già preso contatti: non appena avremmo qualcosa di più concreto, lo diremo» conclude Alberti.

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