Galbiati bis, dal suo partito soltanto il gelo

Cantù Il giorno dopo l’uscita allo scoperto del sindaco uscente: «Ricandidarmi? A disposizione». Il segretario: «La stimo, ma in corso ragionamenti ampi». Il capogruppo: «Questo slancio? Novità»

Attesa da mesi, sul finire dell’anno è arrivata la presa di posizione pubblica del sindaco Alice Galbiati sulle prossime elezioni amministrative, aprendosi per la prima volta all’ipotesi di una ricandidatura che apparirebbe persino naturale e confermando di avere dato la propria disponibilità per un secondo mandato. Anche lei, come gli alleati tutti, mette nelle mani della Lega la decisione, ma la reazione non è propriamente quella che ci si aspetta, rinviando di un paio di mesi l’annuncio.

O forse, in realtà, è proprio quella che ci si aspetta, visto che la ricerca di un secondo mandato è di solito la norma per un sindaco uscente, tanto più uno nei confronti del quale il proprio partito di riferimento, in cinque anni, in consiglio non ha mai mosso nessun appunto o intaccato l’unità del gruppo, e di decisioni da prendere, quindi, non dovrebbero essercene.

Le parole del primo cittadino

A maggior ragione ora, dopo che Galbiati, eletta al primo turno con il 60% nel 2019, si è esposta: «In questi anni – le sue parole - ho cercato di tenere un profilo basso e di lavorare al meglio, pur con le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare. Ci sono tanti progetti da completare, altri embrionali, altri ancora nel cassetto. Mi sembra “doveroso” mettere a disposizione competenze ed esperienze acquisite. Detto questo, faccio parte di una squadra e ne condivido valori e regole».

Lei, insomma, si dice pronta. La Lega, meno. «Ho sempre chiesto ai miei militanti di essere disponibile nei confronti del movimento – commenta il segretario cittadino Maurizio Facchini - quindi non avevamo dubbi che, se non ci fossero stati problemi di altra natura, personali, ci sarebbe stata questa disponibilità da parte del sindaco Alice Galbiati». La stima nei suoi confronti, assicura, «c’è, non è mai mancata». Manca però, al momento, l’investitura. «Come movimento – continua - stiamo effettuando delle riflessioni sul fatto che stiamo facendo crescere dei buoni amministratori a 360 gradi, non solo a Cantù. Ritentiamo che la scuola migliore sia quella del fare, amministrare».

Quel che ha fatto Galbiati negli ultimi sette anni, i primi due come vicesindaco reggente. «Alice – prosegue Facchini - è molto cresciuta, vedremo quale sarà il suo percorso. Ha amministrato Cantù realizzando o impostando progetti non indifferenti, pensiamo all’Arena, e questo è sotto gli occhi di tutti».

La sorpresa di Maspero

Ma non è ancora il tempo per dire se sarà lei il candidato sindaco, mentre si rincorrono nei corridoi altre ipotesi, come quella dell’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Cattaneo. «Penso che tra gennaio e febbraio – assicura - questo nodo verrà sciolto». Il capogruppo della Lega Gabriele Maspero accoglie con un po’ di stupore l’uscita del sindaco: «Abbiamo chiuso il 2023 approvando il bilancio che conferma la buona amministrazione e imposta i prossimi progetti. Questo slancio di Alice è una novità, e credo proprio che ne sia una conseguenza. Bene che se ne parli nelle settimane dopo le feste per arrivare ad esprimere poi con gli alleati il sindaco leghista».

Contattati, ieri non è stato possibile raccogliere un commento del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, uomo forte della Lega comasca, della coordinatrice provinciale Laura Santin, per questioni familiari, e di Cattaneo, che si trova fuori città.

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