Oltre 200 firme contro il dormitorio a Cantù. Il prevosto: «Il progetto è più ampio e importante per la città»

Il caso Don Maurizio: «Non è solo questo. Pensiamo a una proposta importante per la città». Facchini (Lega): «Soddisfatti, si va avanti». Maspero (FdI): «No a barricate verso chi ha bisogno»

«Non è ora il tempo di una risposta che sarebbe solo in reazione ed emotiva. Dormitorio? Il progetto non è solo questo ma qualcosa di più ampio e importante per la città. Ci sarà modo di presentarlo e di farlo conoscere».

Così don Maurizio Pessina, prevosto della comunità pastorale San Vincenzo, a proposito della scelta della stessa comunità di realizzare un luogo sociale nell’ex oratorio di San Teodoro. Un tema su cui la Lega ha organizzato questo weekend un banchetto di raccolta firme, arrivate ieri, come afferma con soddisfazione il segretario della Lega di Cantù Maurizio Facchini, oltre le 200 adesioni: l’intenzione è di continuare comunque nella raccolta contro il dormitorio. Intanto, nell’area di centrodestra, Fratelli d’Italia dichiara di non condividere l’iniziativa della Lega. Tra le opposizioni, reazioni di sdegno anche da Cantù Rugiada e Movimento 5 Stelle.

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Ma intanto continua la raccolta firme

La comunità pastorale San Vincenzo, quindi, sceglie per il momento la linea di un sostanziale silenzio. Dalla Lega, Facchini rimarca come l’iniziativa stia registrando diverse adesioni. «Tra sabato e domenica abbiamo superato le 200 firme - afferma Facchini - Siamo andati oltre le aspettative. Al banchetto ci aspettavamo il canturino leghista, invece si sono avvicinati spontaneamente cittadini di appartenenze politiche trasversali, anche direttamente legate alla comunità San Vincenzo, a testimonianza di come nella comunità sia in atto un confronto interno. Qualche cittadino ci ha chiesto di poter farsi carico per raccogliere le firme porta a porta. Sì a spunti alternativi: sedi culturali, per anziani, per giovani. Dormitorio no, perché a Cantù non ce n’è la necessità, sarebbe un portare qui problemi che sono altrove».

Fratelli d’Italia invece non alza barricate

Ben diversa la posizione di Fratelli d’Italia. Vero, oggi i meloniani, fuoriusciti, sono in minoranza. Ma è in corso un dialogo che prevede di presentarsi di nuovo insieme come centrodestra nazionale anche alle Amministrative 2024.

«Fratelli d’Italia preferisce non alzare le barricate nei confronti di chi ha realmente bisogno - dice il capogruppo consiliare Valeriano Maspero - Soprattutto, prima di occuparci di questioni al momento neanche sulla carta, dobbiamo risolvere disagi concreti e quotidiani legati alla sicurezza non più percepita sul nostro territorio, situazioni che sono lì da vedere quotidianamente e che quotidianamente creano vero disagio. In centro. Ultimamente, anche episodi poco edificanti nella centralissima via Matteotti ci mettono di fronte alla realtà. Si fa troppo poco per arginare situazioni al limite della decenza, che non possiamo sempre imputare alle disgrazie degli ultimi ma all’incapacità di far rispettare delle regole che già abbiamo. Lo spostamento della polizia municipale in centro doveva riportare gli agenti in strada, bene, si cominci da qui. Spiace ma non saremo tra i firmatari della petizione».

Per Francesco Nava, capogruppo consiliare della civica di Cantù Rugiada: «Sono cresciuto in oratorio e i valori che mi hanno trasmesso sono quelli dell’inclusione, non quelli della raccolta firme della Lega, che mi lasciano basito se non disgustato. Un modo di buttarla in campagna elettorale sulla pelle degli altri». Per Rosario Enea, capogruppo consiliare M5S: «Sono contrario a quello che vuole la Lega e a favore del progetto della comunità pastorale».

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