Piscina di Muggiò, un sopralluogo del sindaco fa ben sperare: «Aperta forse entro l’estate»

L’impianto Ieri il sopralluogo, uno spiraglio ma ancora nulla di deciso. Giordano Molteni (FdI): «Continue retromarce. Ora deve chiarire tutto»

Piscina di Muggiò, sopralluogo e si apre uno spiraglio. Mentre sulla piscina di via Del Dos c’è chi non si arrende.

Ieri era in programma un nuovo sopralluogo alla vasca olimpionica chiusa dell’estate del 2019. Lo aveva annunciato lo stesso sindaco Alessandro Rapinese tramite social network. Al termine queste le parole arrivate da Rapinese: «Il sopralluogo ci ha dato indicazioni utili che mi fanno ben sperare rispetto alla possibilità di aprire la vasca entro l’estate, con dei lavori minimi.

La prima valutazione giuridica, data dalla nuova segretaria generale, è positiva. Ora i tecnici sono al lavoro per consentire una riapertura in tempi brevi che sia economicamente sostenibile. Non è comunque al momento possibile escludere il progetto avanzato da Nessi&Majocchi, impresa che incontrerò d nuovo a breve. Siamo ancora in una fase di valutazione, ma abbiamo fatto un passo avanti».

Il progetto pubblico-privato, così come le valutazioni e gli approfondimenti redatti durante il precedente mandato, per il sindaco sono superati: «La ricostruzione oggi costerebbe molto di più – sottolinea Rapinese – alla luce della crisi internazionale e dell’aumentato costo dei materiali. Ma anche le perizie di ormai un anno e mezzo fa sulla struttura, complice anche la rottura dei cavi, sono da aggiornare». Sul destino della piscina attacca Giordano Molteni, consigliere di Fratelli d’Italia: «Dia delle delucidazioni, con dei tempi certi e delle decisioni. Sembrava che prima di lui tutto fosse un errore e che la sua elezione avrebbe risolto rapidamente i mali della piscina e non solo. E invece iniziamo a contare tante retromarce».

Vinte le elezioni, Rapinese aveva come noto promesso una decisione a stretto giro sulla piscina. Poi si è arrivati a luglio, con la scoperta del taglio dei cavi degli impianti, un fatto che ha complicato le verifiche. Poi dieci giorni fa l’incontro con l’imprenditore Angelo Maiocchi, presidente dell’azienda proponente la ristrutturazione, da cui il sindaco è uscito prendendosi due settimane di tempo per riflettere. Insomma la questione, certo complicata e spinosa, si trascina da tempo.

Il caso di via Del Dos

«E io invece non mi arrendo sulla piscina di via Del Dos - interviene Pia Pullici, presidente di Thais, associazione che per anni ha accompagnato i disabili nella struttura chiusa da agosto – noi oggi siamo ospiti di Colisseum alle piscine di Cantù, con alcuni dei nostri iscritti. Ma io aspetto sempre, come mi ha promesso il sindaco, una perizia sul soffitto della piscina chiusa. Secondo me quella struttura resta agibile. Per anni non sono state fatte manutenzioni, serve mettere mano agli impianti, ma si poteva continuare ad usare quella preziosa piscina». Secondo Pullici la scelta politica ha origine durante il mandato di Mario Landrisicna «non è stata colpa di Rapinese».

«Rapinese in campagna elettorale prometteva deroghe, poi si è rimangiato la parola – dice Pullici – i tentativi successivi di chiarimento non sono riusciti, con dei toni pesanti usati anche nei miei confronti. Ma l’ultima volta mi è stato promessa un nuovo controllo. Che stia cadendo tutto a pezzi è una fake news. Adesso sistemeranno le caldaie e il centro diurno, ma anche la piscina merita attenzione. Il rischio altrimenti è che non riapra mai più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA