
Cronaca / Cantù - Mariano
Martedì 07 Ottobre 2025
Via dalla scuola lo striscione “Pace”. Caso nazionale, ma Vincenzi: «Lo rifarei»
Inverigo Dal sindaco nessun dietrofront: «Le classi devono restare un ambiente neutrale». Genitori e maestre: «Arrabbiati e indignati: è un messaggio di fratellanza, la politica non c’entra»
Inverigo
Ad Inverigo non si parla d’altro: d’altronde, la polemica ha ormai avuto una risonanza che va ben al di là della Brianza e del Comasco.
La rimozione del cartellone con la scritta “Pace” dalla recinzione della scuola primaria don Gnocchi ordinata dal sindaco Francesco Vincenzi, ha scatenato (e ancora scatena) un acceso dibattito.
La notizia. come detto, è uscita anche dalla cerchia del paese e si è guadagnata persino un servizio televisivo su Rai3.
Pr davanti a tanto clamore, il primo cittadino di fare dietrofront non ci pensa proprio. «Lo rifarei ancora adesso - ribadisce Vincenzi, granitico sulla sua decisione - I principi sono fondamentali e io ritengo fondamentale che la scuola rimanga un ambiente neutrale, dedicato all’educazione e all’insegnamento, evitando così di generare inutili polemiche».
«Autorizzare l’esposizione di uno striscione - conclude - creerebbe un precedente che renderebbe difficile negare future richieste di affissione di qualsiasi natura, anche di contenuti non condivisibili o non attinenti all’attività didattica».
Va tuttavia precisato, a scanso di equivoci, che lo striscione era assolutamente equanime: nessun riferimento, nemmeno nei colori, a una delle tante guerre che stanno insaguinando il nostro pianeta.
La rimozione forzata dello striscione ha colpito in primis gli alunni di quarta elementare che l’avevano realizzato,assieme alle loro maestre.
«Mio figlio, che di solito non mi dice nulla di quello che accade in classe, l’altro giorno appena è entrato in casa, ancora prima di salutarmi mi ha detto: “Mamma oggi è successa una cosa bruttissima” - racconta Eleonora Castelli, mamma di uno dei ragazzini - Ha vissuto l’episodio come una punizione e così anche i suoi compagni di classe». L’idea dello striscione è nata per lanciare un messaggio di pace, in un momento dolorosissimo. I bambini stessi hanno deciso di scegliere il rosso, perché rappresenta il simbolo dell’amore.
Per diffondere il messaggio si è pensato di appenderlo sulla recinzione scolastica, di fronte alla strada. Poi è arrivata la telefonata del sindaco Vincenzi alla dirigente scolastica Clotilde Esposito, con l’invito a rimuoverlo direttamente. E così è avvenuto.
In attesa di una presa di posizione anche da parte della preside, nella festa che si è svolta sabato pomeriggio a La Rotonda, lo striscione è stato esposto nella foto finale di gruppo. E i genitori si sono confrontati, anche con le maestre, sull’accaduto: «Siamo arrabbiate e indignate che si possa vedere in un messaggio universale di pace e fratellanza, fatto da dei bambini col cuore in mano, un messaggio politico».
Intanto il circolo del Pd di Inverigo, dopo aver affermato che «la scuola non deve diventare terreno di scontro» chiede al sindaco di «ritornare suoi passi e dare il suo assenso ad esporre lo striscione: gli alunni della scuola lo meritano».
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