Via del Dos, un anno senza piscina e nessuna certezza sulla sistemazione

Impianti La struttura destinata al nuoto dei giovani disabili è stata chiusa nel giugno scorso. La gara per la gestione era stata revocata a febbraio. La messa in sicurezza resta un miraggio

È da ormai un anno che la piscina di via Del Dos è chiusa e ancora oggi non ci sono prospettive certe, l’intervento di riqualificazione della vasca è finito in coda ai tanti di cui la città ha bisogno.

Nel mese di giugno del 2022 tra il Comune e il gestore dell’impianto era andata in scena una lunga battaglia, proprio prima delle elezioni comunali. La cooperativa Colisseum aveva annunciato la chiusura del centro natatorio che ospitava 700 utenti e 140 famiglie con giovani disabili dal 31 luglio. Colpa del settore politiche sociali che aveva già a maggio intimato lo sgombero degli spazi.

«Chiaramente da chiudere»

La concessione, scaduta dal 2015, non è più stata rinnovata anno dopo anno, Palazzo Cernezzi aveva deciso di aprire un nuovo bando per dare in gestione il bene. Colisseum su quel bando si era rivolto all’Anac. Di fatto la piscina aveva da tempo bisogno di lavori in particolare alla vasca, opere già proposte dal gestore, ma sempre rinviate. Quindi la gara per la piscina di via Del Dos è stata sospesa. Poi si sono accavallate più perizie tecniche, anche discordanti. Sono seguite assemblee, proteste, manifestazioni, come pure molti annunci. Prima e dopo le elezioni il neo sindaco Alessandro Rapinese sperava in una proroga, poi nell’avvio di una riqualificazione «il più presto possibile». Poche settimane dopo la giunta ha invece virato su altre posizioni, garantendo il pagamento delle spese alle famiglie con giovani disabili presso altre piscine della provincia. Il primo cittadino, ricevute le indagini, ha ripetuto più volte mezzo stampa che l’impianto era «chiaramente da chiudere». I vecchi gestori hanno sempre sostenuto il contrario.

La gara per gestire la piscina dedicata ai diversamente abili è rimasta sospesa per otto lunghi mesi, fino alla definitiva revoca avvenuta a febbraio. Da allora il Comune ha completato il rinnovo gli impianti termici, della caldaia, anche per evitare di perdere dei finanziamenti già ottenuti. Ma sulla riqualificazione della vasca non sono stati fatti formali passi avanti. Senza è impossibile darla di nuovo in gestione.

La piscina di via del Dos resta in una fase di progettazione, le valutazioni si concentrano tutte sulla staticità, sulla tenuta della vasca già puntellata. L’intervento comunque non è stato finanziato e tanto meno figura nell’elenco dei prossimi lavori da mandare in porto.

Il gruppo dei non reisdenti

«Non possiamo fare tutto» ha già detto Rapinese, non ci sono scadenze. La città e in particolare il settore opere pubbliche è già oberato di progetti da realizzare nei prossimi mesi.

«Io aspetto ancora al varco il Comune – spiega Pia Pullici, presidente di Thais, associazione che seguiva una sessantina di ragazzi disabili – Non per me e ormai nemmeno per la piscina. Quanto per i nostri giovani. Solo quattro hanno trovato posto tramite il Comune in altri impianti della provincia. Nove sono venuti con me grazie a Colisseum a Cantù. Ma quasi cinquanta sono rimasti a casa. Non essendo residenti in città non hanno ricevuto il supporto dell’amministrazione comunale».

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