
Cronaca / Como cintura
Mercoledì 17 Settembre 2025
Il Comune sui rifiuti di via del Gaggio. «Confermate tutte le condanne»
Senna Comasco - Nuova udienza in Appello. Invece i difensori hanno chiesto l’assoluzione degli imputati
Senna Comasco
Il Comune di Senna - il sindaco è Francesca Curtale - si unisce alle richieste della Procura generale nel chiedere di confermare in Appello le condanne della sentenza di primo grado per la vicenda dei rifiuti sepolti nell’area verde di via del Gaggio. Viceversa, le difese sin qui intervenute, chiedono l’assoluzione degli imputati.
Ieri, l’udienza a Milano per il processo che ha visto in primo grado le condanne a 2 anni e 2 mesi per Antonio Mercuri, imprenditore 73enne originario di Giffone ma residente a Socco di Fino Mornasco, già coinvolto nell’ambito dell’operazione Fiori di San Vito, e per il figlio Massimiliano, 49 anni; per il secondogenito Giuseppe, 36enne, 1 anno e 8 mesi; 1 anno e 4 mesi per il proprietario del fondo, Perlini, 69 anni di Senna, agricoltore; 2 anni per il geologo di Settimo Milanese, Giorgio Cardin, 57 anni; 2 anni per l’ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Senna, l’architetto Luciano Arcellaschi, comasco, 70 anni, oggi in pensione. Laddove possibile, erano già scattate le sospensioni condizionali della pena. A vario titolo, a seconda del ruolo: diverse interdizioni della durata di un paio d’anni.
Per il Comune di Senna, il legale di parte civile, l’avvocato Marina Francesca, ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado e delle statuizioni civili, tra queste la provvisionale da 80mila euro già ottenuta in sentenza. Secondo il legale del Comune, il Tribunale di Como ha già dettagliatamente individuato le singole condotte di tutti gli imputati e tutte le condotte risultano provate.
Antonio Mercuri, assistito dall’avvocato Alessandra Colombo Taccani - la quale ricorda come il settore della gestione dei rifiuti sia a dir poco complesso - ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee. Ha detto che la sua professione di una vita è quella del fruttivendolo. Ha affermato che ha sempre aiutato i propri figli, ma che né lui né i figli - che hanno frequentato solo le scuole dell’obbligo - conoscono normative così complesse. Per la Colombo Taccani, la sentenza impugnata è carente nelle motivazioni, superficiale, contraddittoria: è stata chiesta la rinnovazione dibattimentale con la nomina di un consulente d’ufficio della Corte di Appello per quello che le difese ritengono essere un processo fatto sulla regolarità formale dei documenti, senza verifiche sul tipo di materiale portato in via del Gaggio.
Il pg aveva chiesto anche due pesanti confische. Nei confronti dei tre Mercuri, per un presunto illecito profitto motivato da costi di smaltimento più bassi: una confisca da 970mila euro. Nei confronti di Armando Perlini, proprietario del fondo, per il risparmio che ne sarebbe conseguito riempiendo il fondo non con terra vergine ma con altro: una richiesta di confisca per 1 milione e 212mila euro. Prossima udienza a fine ottobre.
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