La siccità fa paura: «Rischio idrogeologico e le sponde cedono»

Clima Gli esperti ora sperano nell’arrivo delle piogge. L’associazione Proteus: «In caso di temporali sono guai». Il lago basso crea problemi anche alla nostra fauna ittica. In Regione c’è preoccupazione: «La situazione di scarsità idrica ad oggi, purtroppo, è del tutto in linea a quella dello scorso anno»

La siccità aumenta il rischio idrogeologico e mette in pericolo l’ecosistema del lago. Il lungo periodo senza pioggia che stiamo vivendo, con le riserve idriche ai minimi storici, secondo gli esperti ha effetti negativi sulla tenuta del nostro territorio.

«L’assenza di pioggia e di acqua nei terreni rende più probabili eventi avversi – spiega Paola Iotti, presidente di Proteus, l’associazione comasca che si occupa di educazione ambientale – dopo mesi senza rovesci, all’arrivo di un forte temporale, un fatto sempre più frequente, c’è un maggiore rischio idrogeologico. L’acqua si trova a trasportare in poco tempo molti detriti, rami e foglie nei letti di fiumi e torrenti, con una grande quantità di materiale che si muove. Queste frane si riversano anche nel lago, con i noti detriti che arrivano in città. Ma possono creare smottamenti. Nella speranza non accada più quando successo a Blevio».

Prevenzione

Occorre quindi fare manutenzione e preservare i territori. Evitare che un singolo temporale che con forza si abbatte attorno al lago dopo mesi senza acqua faccia danni.

«Purtroppo nel frattempo le sponde del lago senza la pressione dell’acqua che si è molto abbassata stanno cedendo – aggiunge Filippo Camerlenghi, geologo di Proteus – si verificano crolli di manufatti costruiti dall’uomo, muretti a secco e non solo. Ci sono problemi ai pontili, ma anche le rive naturali senza il sostegno dell’acqua possono franare. Le ripercussioni sono evidenti anche per la Navigazione, che può essere ostacolata nelle manovre d’attracco con i fondali bassi».

Anche rimorchiare le imbarcazioni più grandi per portarle nei magazzini o a fare manutenzione è più complesso con l’acqua bassa. Da mesi l’alaggio delle barche è difficoltoso in diversi punti del lago.

Rischio per i pesci

«E poi c’è una minaccia per l’ecosistema generale – dice ancora Iotti – e soprattutto per la fauna ittica. I pesci quando depongono le uova si adeguano al livello del lago. Ognuno ha la sua strategia, ma tutti arrivano a ridosso delle rive e dunque se si verifica una abbassamento dell’acqua repentino è più facile perdere le uova. I canneti in secca sono l’ambiente dove il luccio a febbraio in genere depone le uova. Anche il luccio perca, un altro grande predatore, si sta riproducendo. Il lavarello, una specie pregiata, depone le uova tra dicembre e gennaio, mentre l’agone a luglio, come sappiamo la scorsa estate è stata davvero molto secca. Al netto della pesca il pericolo è una generale diminuzione della fauna ittica presente nel nostro lago. Con ricadute negative sull’intero ecosistema».

Proteus, che ha sede in viale Geno, ha lanciato nelle scorse settimane un progetto per rinverdire i fondali del lago, reintroducendo alcune piante lacustri volendo creare una nuova foresta. Un’idea, chiamata Green Re-Lake, per salvaguardare la biodiversità del lago di Como. Un equilibrio naturale che il lungo periodo di siccità sta comunque mettendo in crisi.

Intanto in Regione sale la preoccupazione

«La situazione di scarsità idrica ad oggi, purtroppo, è del tutto in linea a quella dello scorso anno con in più la differenza che anche il bacino idrografico afferente al Lago di Garda è ai minimi storici mentre nella scorsa primavera era l’unico bacino con una disponibilità prossima alla norma». A dichiararlo è l’assessore regionale Massimo Sertori, coordinatore delle attività del tavolo permanente per l’utilizzo della risorsa idrica in Lombardia.

Il confronto 2022-2023 mostra che i laghi lombardi regolati sono più vuoti (-30%), a fronte di un quantitativo di neve leggermente superiore (+31%). Complessivamente, pertanto, le riserve idriche mostrano un deficit del 55% rispetto allo storico, a fronte del 52% dello scorso anno.

Parlando di siccità, anche Attilio Fontana, recentemente rieletto presidente di Regione Lombardia, ha espresso preoccupazione: «Sono due mesi che stiamo cercando di intervenire. Ne parlavo adesso anche con la senatrice Gallone, proprio perché abbiamo chiesto che i gestori dei bacini cerchino di mantenere la maggior quantità di acqua all’interno degli invasi e che quindi il deflusso minimo vitale sia ridotto il più possibile, perché altrimenti la situazione rischia di essere molto preoccupante».

La speranza, per il momento, è che tra oggi e domani, come da previsioni meteo, arrivino le prime piogge e che il mese di marzo sia piovoso come gli esperti immaginano.

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