Il movente del tentato omicidio fuori dalla discoteca: «Una spallata a una ragazza»

L’indagine Ieri l’interrogatorio dal giudice del minore dei due indagati che ammette: sono stato io. Al vaglio i filmati delle telecamere del locale

È stato interrogato, ieri mattina nel carcere minorile del “Beccaria” di Milano, assistito dagli avvocati Andrea Crepazzi e Nicola Ronzoni, il ragazzo da poco diciassettenne e residente a Como, di origine tunisina, arrestato dalla polizia e accusato del tentato omicidio di un altro giovane residente a Sagnino di 19 anni colpito con una coltellata ad un fianco al termine di una lite scoppiata in via Sant’Abbondio nella notte tra sabato e domenica.

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Il fermato, di cui non possiamo fornire le generalità dato che è ancora minorenne, di fronte al giudice ha confermato di essere stato lui a colpire con un coltello a serramanico Nicolò Papallo, ieri dimesso dalla Terapia intensiva e spostato in un altro reparto del Sant’Anna, segno che le sue condizioni per fortuna stanno migliorando.

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Il fermato ha spiegato anche l’antefatto della lite all’esterno della discoteca “Venus”, ovvero una spinta – o una spallata – ad una ragazza della compagnia opposta. Le telecamere del locale da ballo hanno infatti ripreso la vittima e l’aggressore parlare tra loro, quando erano le 2 e 22 della notte, ma senza nessuna apparente eccessiva aggressività. Nulla che insomma potesse far prevedere quello che è accaduto dopo, con la lite in strada nei pressi della Santarella (pare due ragazzi contro altri due ragazzi) ed infine il minore che corre incontro al diciannovenne di Sagnino colpendolo ad un fianco con il coltello che è poi stato sequestrato dagli uomini della squadra Mobile.

Il minore ha parlato per circa una mezz’ora di fronte al giudice, magistrato che in seguito ha convalidato il fermo e applicato la misura della custodia cautelare in carcere.

«Non abbiamo nulla da dire – hanno poi commentato al termine gli avvocati Crepazzi e Ronzoni – Ci riserviamo di approfondire gli atti con indagini difensive e anche di visionare i filmati di quella sera». Che, come detto, sono diversi. Ci sono i video interni della discoteca, ma c’è anche un filmato girato con un telefonino da poco distante che avrebbe ripreso il momento esatto della lite e della coltellata.

Frame che sono nelle mani della squadra Mobile e anche della procura dei Minori, oltre che di quella di Como visto che in carcere, accusato di tentato omicidio in concorso aggravato dai futili motivi, c’è anche un ragazzo di 19 anni di Como, Niccolò Battistoni, il cui ruolo è ancora oggi da comprendere e tutt’altro che chiaro. È stato il primo ad essere arrestato dalla polizia, dopo essere stato inseguito anche dalla sicurezza della discoteca, era presente nelle fasi concitate della lite di via Sant’Abbondio ma non è stato lui ad avere inferto il colpo di coltello al fianco della vittima. La sua posizione verrà vagliata oggi dal giudice delle indagini preliminari di Como, Massimo Mercaldo.

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