Addio care cassette postali. Ne resta il 40%, ma smart

Como In città sbarrate le vecchie buche, arrivano quelle “intelligenti”. Le nuove segnalano al postino in tempo reale la presenza di corrispondenza

Addio vecchie cassette d’impostazione, da un paio d’anni a Como - come nel resto d’Italia - stanno sparendo. Entro la fine del 2024 ne resteranno circa il 40% rispetto alla vecchia dotazione, ma quelle nuova saranno smart. La differenza, a occhio, non è molta: le nuove sono esteticamente molti simili alle vecchie cassette, sempre rosse anche se un po’ più piccole, ma sono dotate di un microchip che le rende smart. Quando viene impostata una lettera parte un segnale al palmare del postino della zona, che così può svuotare la cassetta a colpo sicuro. La sostituzione delle vecchie “buche” infatti nasce dalla necessità di gestirle in modo ottimale alla luce del crollo verticale della corrispondenza cartacea: le buche sono sempre più spesso vuote, ma al postino tocca comunque fare il giro per controllarle.

Come si legge della delibera dell’Agcom che nel 2022 dava l’ok all’operazione, in quel momento solo il 3% del volume della corrispondenza in Italia passava attraverso le cassette delle lettere, con un trend in discesa del 20% annuo.

«La riorganizzazione - conferma l’Ufficio stampa di Poste - nasce dalle mutate esigenze della clientela che hanno portato ad un calo del 60% della corrispondenza negli ultimi 15 anni». Quindi servono meno cassette, perché quasi nessuno ormai utilizza la posta tradizionale, ma più intelligenti. Per Poste infatti era necessario ridurre il tempo impiegato dai postini per controllare quotidianamente ed eventualmente svuotare cassette che la maggior parte delle volte erano vuote.

La delibera dell’Agcom abilita quindi Poste «all’utilizzo di cassette di nuova generazione, denominate “smart letter box”, in grado di rilevare l’effettiva presenza degli invii in cassetta e dunque di efficientare l’attività di vuotatura che sarà effettuato solo in presenza di invii».

Dove rimangono

Non vuol dire che il territorio resterà sguarnito: su tutta la provincia di Como rimarrà oltre il 40% delle cassette. «In particolare - spiegano ancora da Poste - resteranno presenti in corrispondenza degli uffici postali, delle stazioni, dei porti, degli aeroporti, dei siti di particolare interesse storico e nelle comunità meno popolate, zone rurali e montane».

Il processo di sostituzione, iniziato nel settembre del 2022, dovrebbe concludersi in due anni, quindi per il settembre prossimo. La delibera fissa anche i criteri di distribuzione delle cassette, in base alla distanza che l’utente deve percorrere per raggiungerla: un rapporto che oscilla fra i 500 metri minimi di distanza (per il 50% della popolazione) e i 3 chilometri massimi per il 98% degli italiani, quindi per la quasi totalità della popolazione.

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