Al pronto soccorso l’oculista non si vede: da metà pomeriggio niente specialista

Sanità Al Sant’Anna professionista presente solo fino alle 16 nei feriali, fino alle 13 nel weekend: «I bisogni di cura altrimenti trattabili devono attendere». Situazione quasi identica al Valduce

Como

Al Pronto soccorso l’oculista c’è solo al mattino. Scrivono i lettori, familiari e pazienti che si sono recati di recente nei due Pronto soccorsi cittadini, che varcata la sogli dei reparti di emergenza urgenza, chiesto aiuto per un problema agli occhi, gli ospedalieri hanno suggerito loro di tornare il giorno successivo.

Una signora racconta di aver lamentato un presunto corpo estraneo dentro l’occhio, un paziente ha riportato un possibile distacco della retina.

Al Pronto soccorso del Sant’Anna la presenza dell’oculista è garantita dalle 8 alle 16, al sabato e alla domenica dalle 8 alle 13. Al Valduce in questo periodo estivo lo stesso servizio si è fermato nel week end mentre in settimana lo specialista è di turno dalle 8 alle 13, ora con la ripresa di settembre si torna all’orario pieno fino alle 17.

Ma entrambi gli ospedali spiegano che è garantita la piena reperibilità ventiquattro ore su ventiquattro per le «reali emergenze». Congiuntivite, cataratta, scarsa visibilità, dolori generali, sintomi poco specifici, nessuno di questi bisogni di cura è considerato dai medici grave. In caso di dubbio, spiegano dal Pronto soccorso, è meglio consultarsi prima con il proprio medico di famiglia. Il codice di urgenza viene assegnato al triage, durante l’accesso in ospedale da parte di un sanitario competente in materia. Benché i pazienti patiscano problemi giudicati importanti nei casi testimoniati non sono state attivate urgenze rosse o arancioni, con un concreto rischio per la salute a cui rispondere rapidamente.

Emergenze garantite

«In caso di accesso per problematiche oculari – spiega l’Asst Lariana - i pazienti vengono sempre valutati in prima istanza dal medico di Pronto Soccorso. Sarà quest’ultimo, in base alla valutazione clinica e alle condizioni del paziente, a stabilire se procedere con una visita oculistica urgente e immediata, se rinviarla al giorno successivo, oppure se trattare il caso direttamente e dimettere il paziente con le indicazioni del caso. Si ribadisce che, qualora il medico del Pronto Soccorso ritenga la situazione urgente o emergente, la consulenza oculistica viene attivata immediatamente».

Mancano i professionisti

«Un trauma, un corpo estraneo nell’occhio – dice Riccardo Bertoletti, direttore sanitario del Valduce – un colpo, un incidente, un attacco acuto di glaucoma, se occorre intervenire nell’immediato c’è la reperibilità dello specialista in oculistica, anche la notte come nei fine settimana. Ma deve essere davvero una emergenza, spiace, ma i bisogni di cura altrimenti trattabili devono attendere. Poi è vero che mancano sul territorio specialisti in oculistica».

Secondo la società italiana di scienze oftalmologiche circa la metà degli accessi in Pronto soccorso per ragioni oculistiche non è appropriata, non è davvero una emergenza. Di contro, denunciano i lettori, è vero che la grave e ormai cronica carenza di oculisti nel sistema ospedaliero comporta orari ridotti e servizi sempre meno presenti, seppure per richieste non così gravi. Gli organici dei reparti sono ridotti all’osso, anche prenotare semplici visite e controlli tramite sistema sanitario pubblico è complicato.

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