L’inquinamento e le sue vittime: migliorando la qualità dell’aria si eviterebbero 850 decessi l’anno

Como Ai danni provocati dal pm 2.5 vanno aggiunti anche quelli attribuibili a sostanze quali ozono e biossido di azoto

Inquinamento atmosferico: a Como 850 decessi l’anno sono attribuibili al solo Pm2.5.

L’Agenzia europea dell’ambiente la scorsa settimana ha aggiornato i dati relativi alla qualità dell’aria. Purtroppo la presenza degli inquinanti nella pianura padana è ancora sopra dei livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Lo studio ha monitorato fino alla fine del corrente anno tre principali inquinanti, particolato fine, biossido di azoto e ozono. I ricercatori in base ai valori rilevati hanno anche calcolato il numero di decessi attribuibili a questi inquinanti. L’ultimo anno preso a riferimento è il 2021. Stando al rapporto ambientale in Lombardia se avessimo rispettato le indicazione dell’Oms sui livelli massimi di veleni nell’aria avremmo potuto evitare 25mila decessi.

L’esposizione al particolato fine è come noto la più pericolosa. Il solo pm2.5 è ritenuto responsabile di 18mila decessi all’anno sempre a livello regionale. Di questi 850 nel territorio Comasco, più di 5100 nel milanese, 2.200 nel bresciano, 1.700 a Bergamo, 450 a Lecco e 163 a Sondrio. Occorre poi sommare ai danni provocati dal pm2.5 quelli attribuibili a sostanze come biossido di azoto e ozono.

«I dati sulle morti evitabili sono proiezioni - dice Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria, associazione che monitora la qualità dell’aria su tutto il territorio della Lombardia ed anche a Como -. Secondo altri studi accademici i numeri potrebbero essere anche ben superiori. Questo a cui assistiamo silenziosamente però è colpa nostra, i governi dovrebbero attuare misure e politiche volte alla riduzione drastica degli inquinanti. Purtroppo manca l’ascolto e la volontà».

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