Asf denuncia il problema del numero limitato di corse: mancano gli autisti. Per i sindacati lo stipendio è troppo basso

Incentivi La carenza di conducenti alla base dei problemi del trasporto pubblico sul territorio. Lanciato un bando per 30 assunzioni con scadenza il 28 settembre per contratti a tempo indeterminato

Il vero problema, per Asf, è la mancanza di autisti. Al netto dei ritardi e delle corse per studenti sovraffollate già nei primi giorni dell’inizio dell’anno scolastico, l’ostacolo maggiore è che l’azienda non riesce ad assumere nuovi autisti, mancano una quarantina di guidatori rispetto all’organico totale.

Dunque per l’ennesima volta Asf ha aperto un bando d’assunzione, per cercare trenta nuovi autisti. La scadenza è il 28 settembre. La novità è che i contratti, questa volta, sono a tempo indeterminato. La speranza è che le migliori condizioni attraggano più candidature.

Il bando di assunzione

«Resta confermato, per le nuove assunzioni, il benefit di 100 euro lorde mensili per 36 mesi – spiegano da Asf - a ristoro dei costi sostenuti per il conseguimento della patente D e della carta di qualificazione del conducente, oltre ai buoni pasto». Il bando è valido per i cittadini oltre i 21 anni.

Il problema è che alcuni dipendenti sono vicini al pensionamento, altri invece preferiscono andare a lavorare in Svizzera dove, ovviamente, lo stipendio è decisamente più invitante.

Oggi per garantire il servizio di trasporto scolastico di fatto Asf deve affidare a terzi, a privati tramite bando, intere corse. Anche su direttive centrali come la Camerlata, Lazzago, San Fermo, Tavernola. «Si informa la gentile clientela che da lunedì 12 settembre 2022 alcune corse delle linee C10, C17, C18, C19, C20, C26, C30, C40, C60, C74, C80, N12 vengono svolte da vettori terzi partner di Asf». Questo l’avviso dato agli utenti dall’azienda.

Lo scorso anno è andata in scena una sorta di silenziosa vertenza all’interno di Asf. L’azienda sottolineava le numerose assenze e il dato in aumento delle richieste di malattia. Di contro gli autisti si dicevano meno disponibili a fare gli straordinari, l’unico strumento con cui garantire buona parte delle corse. Il risultato è che decine di bus saltavano e i cittadini appiedati andavano su tutte le furie. Si è poi arrivati ad un accordo con bonus e integrazioni e la crisi è rientrata.

Nuovi incentivi insufficienti

Ma con ogni evidenza i nuovi incentivi non sono bastati ad attrarre nuove leve. La paga per stare al volante non è straordinaria. Si parte da circa 1.200 euro e il lavoro, compresa la domenica, è spesso complicato. Tra mascherine, fermate da saltare, turni da coprire e gente senza biglietto. Infine occorre dire che molti giovani autisti, una volta presa la patente e finita al formazione, vanno a lavorare in Svizzera, oltre frontiera la paga conviene. Oppure si spostano verso società private che offrono condizioni migliori.

«È il settimo bando in nemmeno due anni – commenta Giovanni Riccardi, segretario a Como della Filt Cgil – ogni volta le assunzioni sono quattro o cinque, ma altrettante sono le fuoriuscite e i pensionamenti. Mancano 35 autisti, come nell’autunno 2021. Chiederemo un incontro con l’azienda, anche alla luce del positivo bilancio annuale, per lavorare ad un nuovo accordo integrativo. Al mese 1.200 euro è troppo poco per chi ha in tasca una patente da 5mila euro. La retribuzione diventa accettabile dopo almeno otto anni d’anzianità. Il trasporto dei passeggeri è un lavoro di responsabilità. La società esternalizza, ma anche le aziende che coprono alcune corse sono a corto di autisti».

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