
Cronaca / Como città
Giovedì 02 Marzo 2023
Asili nido in città, nuove regole: priorità a residenti e lavoratori. E i disoccupati restano (quasi) esclusi
In giunta Chi abita fuori Como ma lavora in città ha scarse chance di vedere la domanda accolta. L’assessore: «Giusto dare più possibilità a chi abita qui. Dopotutto non è la scuola dell’obbligo»
Nidi comunali, una corsia preferenziale per le famiglie residenti con i genitori al lavoro. La giunta comunale, nella seduta di ieri, ha modificato il regolamento per i servizi della prima infanzia, quindi i nove asili pubblici presenti in città.
La novità più rilevante riguarda la formazione delle graduatorie, i criteri per l’assegnazione dei punteggi alle domande d’iscrizione. Fermo restando la tutela di particolari difficoltà, disabilità e ulteriori fratelli già iscritti cambiano molto le valutazioni sulla residenza dei genitori e sulla loro situazione lavorativa.
Oggi un nucleo familiare residente in città che faccia domanda per iscrivere il figlio al nido riceve 10 punti, mentre restano a zero due genitori che abitano fuori dalle porte di Como. Domani, invece, alla luce delle modifiche introdotte dalla giunta, ai genitori residenti in città verranno attribuiti 60 punti mentre i forestieri ne collezioneranno sempre zero. Una distanza che quindi si allarga in maniera molto considerevole. Così viene data una netta precedenza ai cittadini del capoluogo, rispetto invece alle famiglie che abitano nella cintura urbana e che magari in città vengono per lavorare.
Lavoratori e disoccupati
© RIPRODUZIONE RISERVATA