Aumentano gli aspiranti medici di base e ora le borse di studio non bastano

Il caso Figure carenti nel Comasco, come spesso denunciato. C’è un’inversione di tendenza. Ammessi in Lombardia 601 candidati, con 390 posti. «Previsioni sbagliate, che paradosso»

Como

Ci sono più candidati medici di medicina generale che borse di studio a disposizione.

Da diversi anni ormai ripetiamo che mancano i medici di famiglia, che i medici di famiglia sono in via d’estinzione, che un ambulatorio su tre a Como è vuoto, che nessuno più vuole fare questo mestiere, che un dottore su quattro rimasto in servizio è vicino alla pensione. Proprio per queste ragioni, non senza un po’ sorpresa, è interessante sapere che i candidati ammessi alle prove d’accesso al corso di formazione regionale per la medicina generale già fissate per il 30 settembre sono ben 601, quando invece i banchi da occupare sono solo 390.

Allo stesso corso nel 2024 avevano presentato domanda 280 aspiranti medici di famiglia con 505 borse a disposizione. Si tratta, sia chiaro, di numero a livello regionale, tanto più che in genere molti iscritti non si presentano poi davvero alle prove. Sul totale solo una piccola percentuale interessa la provincia di Como, in effetti nell’elenco si leggono i nomi di diversi novelli medici comaschi come pure di rodati specialisti in uscita dagli ospedali.

Rischio beffa

«Paradossalmente quest’anno rischiamo di avere dei candidati esclusi, pur avendo una grave carenza di medici di famiglia sul territorio – spiega Anna Carla Pozzi, vice presidente regionale della Federazione dei medici di medicina generale – si potrebbe, nel caso, pensare di aumentare di un poco il numero delle borse, fosse possibile farlo in corsa o successivamente alle prove. Non conosco il metro di giudizio che è stato utilizzato per il calcolo dei posti da bandire quest’anno, il cui numero rispetto al 2024 è stato ridotto. Forse la scelta è stata fatta alla luce del fatto che molte borse negli ultimi anni non sono state assegnate. L’esame comunque si terrà il 30 settembre, quindi i medici promossi vengono suddivisi secondo territorio di residenza. A marzo la Regione pubblica l’elenco degli ambiti carenti da coprire e all’incirca dalla prossima estate mentre studiano questi dottori, se vorranno, potranno iniziare ad assistere un migliaio di pazienti a testa».

Segnale comunque positivo

Al netto dei prossimi passi da fare è vero che dopo anni di calo c’è comunque un aumento delle iscrizioni.

C’è un ritorno di interesse verso la professione medica? «Speriamo di sì – commenta Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como – il nostro ruolo è fondamentale e confidiamo venga riconosciuto. Dalla società e da una nuova classe di giovani, che possano seguire i pazienti per i prossimi decenni. Detto che da tempo molti colleghi specialisti preferiscono lo studio medico ai reparti di ospedale, dove pure però c’è grande bisogno di risorse umane. Quanto al numero delle borse messe a disposizione vedremo dopo il 30 di settembre quanti candidati davvero si presenteranno e quanti supereranno la prova. Se anche solamente tutte e 390 le borse dovessero essere assegnate sarebbe un grande risultato, un segnale di cambiamento».

Rispetto alla popolazione da assistere sopra ai 14 anni a Como e provincia servirebbero almeno una sessantina di medici di famiglia in più.

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