Bancomat o contanti? «Può decidere il cliente»

Regole e dubbiLa norma al vaglio del governo eliminerebbe le sanzioni. Ma resterebbe in vigore l’obbligo di accettare carte di credito: un pasticcio

C’è sempre più confusione in materia di digitalizzazione dei pagamenti. Il Governo Draghi, lo ricordiamo, aveva introdotto una norma che sanzionava i commercianti sprovvisti di “pos”: chi non avesse accettato un pagamento tramite bancomat o carta di credito - per qualunque importo - avrebbe rischiato una sanzione di 30 euro cui aggiungere il 4% del valore della transazione negata (sempre che poi il cliente si fosse assunto l’onere di segnalare il caso).

La manovra attualmente al vaglio del governo prevede l’innalzamento del tetto massimo entro il quale non sarà più obbligatorio accettare pagamenti digitali. Inizialmente l’ipotesi era di 30 euro, poi era passata a 60.

Multa sì, multa no

La domanda è una: cosa rischierebbe il cliente che, privo di contante, pretendesse comunque di pagare con bancomat o carta di credito? In realtà, come spiega l’avvocato Pino Gallo, non rischierebbe nulla, perché se non ci fosse più alcuna sanzione per il commerciante che rifiutasse il pagamento digitale sotto una determinata soglia, non sarebbe neppure previsto l’obbligo da parte del consumatore di pagare in contanti. Si tornerebbe, in altre parole, al quadro normativo, già molto confuso, in vigore prima dello scorso mese di aprile, prima cioè che il governo di allora introducesse le multe: il commerciante era sì “obbligato” ad avere il pos fin dal 2014, ma quand’anche non lo avesse avuto, nessuno lo avrebbe potuto sanzionare semplicemente perché la legge non prevedeva multe. Così, per tornare al cliente sprovvisto di contante, nella peggiore delle ipotesi il nostro sarebbe costretto a ripresentarsi in un secondo momento con moneta sonante.

Il decadimento dell’obbligo

Diverso, spiega sempre l’avvocato Gallo, se il provvedimento dell'attuale Governo si spingesse oltre, non limitandosi - come pare intenzionato a fare - a riportare le cose allo stato antecedente l’introduzione della sanzione, ma arrivando a togliere l’obbligo, da parte del commerciante, di accettare il pagamento digitale. A quel punto in capo al cliente ricadrebbe una sorta di obbligo a pagare cash.

Si vedrà. All’atto pratico è comunque difficile prevedere un prepotente ritorno del denaro contante. Ormai anche un caffè si paga con il bancomat, e i pubblici esercizi sono tutti attrezzati. Secondo una serie di dati diffusi lo scorso ottobre dall’0sservatorio pagamenti cashless di SumUp, Como è dopo Aosta la seconda città d’italia per utilizzo di carte di credito/debito e smartphone, con un aumento del 26,8% rispetto al 2021 per il valore del transato medio cashless.

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