Cronaca / Como città
Domenica 20 Luglio 2025
Barche a noleggio a turisti inesperti. Lago, quanti pericoli
Il reportage Controlli dopo il mortale di viale Geno. La Polizia nautica ha raddoppiato le contravvenzioni. Il questore: «Nel primo bacino il traffico è eccessivo»
Como
Neppure la vista della motovedetta della Polizia nautica serve come deterrente. C’è chi quando decide di correre, corre. E se ne infischia degli altri. «Troppo pericoloso rincorrerlo... ma sappiamo chi è. Lo terremo d’occhio». La velocità, sul lago, resta il problema numero uno. Ma accanto a questo gli agenti che quotidianamente pattugliano le acque del Lario, soprattutto il primo bacino, identificano un altro tema caldo: troppo spesso le barche a noleggio vengono date a turisti del tutto inesperti. E anche spericolati.
La pista dell’Aeroclub
La conferma arriva non solo dai dati (in meno di un mese e mezzo ben 9 multe per turisti sorpresi nell’area dell’aeroporto, ovvero sulla pista di decollo e ammaraggio dell’Aeroclub), e non solo dalle parole del questore, Marco Calì («La carenza di informazioni ai turisti che noleggiano le barche è uno dei temi caldi evidenziati nell’ultimo tavolo in Prefettura sulla sicurezza sul lago). La conferma la si ha salendo a bordo della motovedetta della “Squadra acque interne” della Polizia.

Quasi tre ore di controlli tra barche in avaria, taxi boat da “ammonire”, turisti da contravvenzionare, vecchi “lupi di lago” che durante il controllo dicono agli agenti: «Qui è cambiato tutto. Ho la patente nautica da una vita, ma mai il lago è stato pericoloso come negli ultimi anni».
A bordo il comandante, il sovrintendente Roberto Piantanida, il suo vice, l’assistente capo Agostino Gala, e l’agente scelto Alessandro Nasta. Prima tappa, quasi d’obbligo, il porto di Sant’Agostino. Alle dieci del mattino ancora il traffico di taxi boat è relativamente ridotto. Eppure i problemi non mancano.

Mentre la motovedetta osserva i movimenti e le velocità, un’imbarcazione con un ragazzo e una ragazza a bordo, molto probabilmente presa a nolo, rientra verso il porto marina senza preoccuparsi della motonave Fra Cristoforo in uscita. Il comandante del battello suona e si affaccia... la distanza impedisce di sentire parole che, con ogni probabilità, non sarebbero passate il vaglio della censura.
Al largo di Villa Geno ci sono due imbarcazioni, entrambe taxi boat, ferme: «Sono in avaria» annuncia uno dei conduttori. I poliziotti scortano il traino in un punto sicuro del lago, dove si attenderanno i soccorsi.

Nel frattempo la Polizia locale comunica che un motoscafo, rimasto ormeggiato la notte intera a Sant’Agostino, si è allontanato mentre si stava procedendo alla multa. La motovedetta lo intercetta: il proprietario è un tedesco con casa a San Siro: «Come faccio a sapere che lì non posso ormeggiare? Non c’è scritto». Per lui 120 euro di multa.
Troppa approssimazione
Mentre sono in corso i controlli il traffico aumenta e sulla barca si balla: le altre imbarcazioni dovrebbero passare distanti e lentamente, ma il traffico è davvero intenso e lo spazio poco. Solo l’abilità degli agenti evita danni e collisioni.
«Il primo bacino - sottolinea il questore - è una zona critica. Purtroppo stiamo riscontrato una grandissima superficialità da parte di chi fermiamo, legata soprattutto all’eccesso di turismo. La gente vuole fare tutto e subito e lo fa in modo approssimativo». E i controlli non bastano: «Non può essere solo un problema di polizia e neppure solo un problema degli operatori economici. Ognuno deve fare la propria parte».
A giudicare da ciò che vedono gli agenti della Polizia nautica, questa speranza sembra molto lontana.
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