Cronaca / Como città
Martedì 18 Novembre 2025
Battaglia per i ciliegi, taglio congelato
Il caso Via XX Settembre, i residenti fanno “scudo” e i giardinieri rinunciano (per ora). Poi l’incontro con il prefetto. L’assessore regionale: «Chiediamo al Comune di valutare alternative». La soluzione dei peri cinesi non piace
I sostenitori del “viale dei ciliegi” in via Venti Settembre ieri si sono aggiudicati il primo round, riuscendo a far sospendere i lavori. Il sit in, con una cinquantina di persone, è iniziato come da programma alle 7 e ha visto (sotto una leggera pioggia) diversi residenti nella zona, la promotrice della petizione on line che ha superato le 3.700 firme Nadia Fusetti, e ancora Anna Veronelli (che ha fatto da portavoce), il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia Sergio Gaddi, il coordinatore cittadino di FdI Alessandro Nardone, Vincenzo Falanga e Teresa Minniti dell’associazione “Nova Como” e alcuni esponenti di Europa Verde. Non era fisicamente in strada, ma Elisabetta Patelli si era mossa già domenica scrivendo al sindaco Alessandro Rapinese e al prefetto Corrado Conforto Galli chiedendo una sospensiva agli abbattimenti in attesa di sentire altri pareri. Ieri in via XX Settembre i residenti hanno sottolineato come quei ciliegi dalla spettacolare fioritura rosa non siano solo alberi, ma parte della storia e della memoria del quartiere.
La contestazione
Tutti chiedono che si approfondisca la necessità di tagliare le piante (il 70% è stato definito malato dall’agronoma incaricata dal Comune Anna Zottola) e inoltre contestano che sia scelto di sostituire i ciliegi giapponesi con i peri cinesi (che, fra l’altro, in alcune città sono stati contestati per l’odore “di pesce”). I giardinieri che dovevano effettuare i tagli non sono entrati in azione e, quando stavano per alzare il cestello e si sono visti davanti i manifestanti (a turno hanno presidiato gli alberi fino a tarda sera), hanno deciso (in accordo con le forze dell’ordine) di sospendere l’operazione. Il prefetto ha ricevuto una delegazione composta da Fusetti, Gaddi, Veronelli, Minniti e Nardone spiegando loro di poter fare solo un’azione di “moral suasion”.
«Ringrazio chi - le parole di Veronelli - pacificamente ha difeso i ciliegi di via Venti e le quasi 4mila persone che hanno sottoscritto la petizione al sindaco perché acquisisca altri pareri. Le sue parole, persino minacciose, mi fanno però temere un triste epilogo per questo viale storico. Sarò e saremo lì anche domani (ndr.)». Gaddi parla di «un’offesa alla città e una decisione completamente immotivata» e ha definito «inconcepibile che dai ciliegi si passi ai peri. È come se in piazza della Signoria decidessero di togliere il David di Michelangelo per mettere un chiosco. Non vedo perché non si possano sentire altri pareri considerando la disponibilità di Regione». Proprio da Milano è intervenuto in mattinata l’assessore regionale a Territorio e Sistemi Verdi Gianluca Comazzi: «Chiediamo al Comune di sospendere i tagli e di valutare insieme soluzioni alternative. Regione, insieme a Ersaf, è pronta da subito a fare la propria parte e a capire se esistono alternative credibili all’abbattimento totale». Dal canto suo Nardone ha chiesto che «gli alberi effettivamente malati siano sostituiti, ma con ciliegi identici, così da non alterare uno scenario che fa parte dell’identità e della memoria collettiva».
Un gravissimo errore
Dura Patelli: «È un primo risultato e la mobilitazione sta aumentando. È chiaro che è un tema molto importante per la città, non si può fare orecchie da mercante o stare zitti. Credo che il sindaco abbia fatto un gravissimo errore e non accettare un confronto costruttivo. Ci deve essere una inversione di marcia, altrimenti è una prova di forza irragionevole». Tra le voci a sostegno dei ciliegi anche quella dell’ex assessore Nini Binda: «Sono nato in via XX Settembre – ricorda – e ho fatto lì i primi tre anni di elementari e già allora c’erano i ciliegi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA