Battelli, code da piena estate. In azione i piazzisti dei boat tour

Sul lungolago Dalla Navigazione a Sant’Agostino tanti i turisti in mattinata - Attività vietata, ma i buttadentro spopolano. Lite per la foto di un passante

Dalla biglietteria della Navigazione fino a Sant’Agostino da un lato e riempiendo tutto lo spazio antistante gli uffici dall’altro: la coda di turisti in cerca di una corsa sui battelli ieri mattina era così lunga da far pensare a un giorno d’agosto, più che a settembre. Nessun errore però, a metà settembre, con l’inizio della scuola ormai sorpassato, il turismo non abbandona il lungolago e anzi se lo prende tutto con tante famiglie e visitatori arrivati dall’estero o da altre città d’Italia disposti a stare in coda per ore in attesa del proprio turno. Sperando, ma questo non sempre è possibile anche ora che l’estate volge al termine, di trovare ancora posti disponibili sulle corse della tarda mattinata o del pomeriggio.

La coda ieri mattina aveva tutte le medesime caratteristiche che si registrano ormai da due o tre anni sul lungolago, con qualche novità dell’ultimo periodo che è dura a morire.

Tra chi attende il proprio turno, chi passeggia sul lungolago e anche qualche venditore ambulante di cappelli di paglia e ventagli - anche perché il sole di ieri era tutt’altro che autunnale - non è manca la presenza dei buttadentro delle agenzie di tour boat.Come sempre affiancano il lungo serpentone di visitatori in attesa speranzosa del proprio turno e offrono un giro su barche private con tariffe che vanno dai 150 ai 200 euro per un’ora, su un’imbarcazione da condividere con altre persone.

L’attività, come ormai noto, è vietata da un articolo del regolamento di polizia urbana introdotto lo scorso giugno e sanzionate con una multa che va dai 250 ai 500 euro. I comaschi conoscono da vicino il fenomeno e ieri, mentre un comasco fotografava i piazzisti in azione, è rimasto coinvolto in una lite proprio con uno dei responsabili delle società di taxi boat. Il cittadino coinvolto racconta infatti di essere stato fermato, mentre scattava una fotografia a un ragazzo impegnato a proporre a una persona di passaggio un tour in barca, dal responsabile dell’agenzia cui il giovane faceva riferimento che gli avrebbe chiesto con insistenza di cancellare la fotografia. Il cittadino a quel punto racconta di aver minacciato di chiamare le forze dell’ordine e solo in quel momento il proprietario dell’agenzia avrebbe desistito.

Scene come questa sono accadute anche in altre occasioni negli ultimi mesi e rendono la situazione a Sant’Agostino sempre più tesa.

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