Benzina, i cartelli con il prezzo medio. Debutto con caos

Le nostre tasche Ieri il via alle nuove disposizioni. C’è chi ha esposto dati di test e chi quelli reali. In provincia si va da 1,999 euro a 1,884 per la verde

Ieri mattina il debutto in tutta la provincia di Como dei nuovi cartelli che indicano, per benzina e gasolio, il prezzo medio regionale così come previsto dal Governo. La novità ha però creato un po’ di caos, almeno nelle prime ore della giornata, quando i prezzi per la benzina esposti erano in realtà diversi. Alcuni distributori hanno infatti affisso per la verde il prezzo medio regionale di 1,904 euro mentre altri di 1,911. Stesso errore anche per il gasolio: alcuni l’hanno messo a 1,765 mentre il costo medio esatto era di 1,774 euro al litro. Una differenza minima, ma che ha portato diversi automobilisti a chiedersi come fosse possibile se il prezzo deve essere uguale non solo in provincia di Como, ma in tutta la Lombardia.

Le difficoltà e la situazione

È Daniela Maroni, presidente provinciale Figisc Confcommercio e vice presidente nazionale a spiegarlo: «Il qui pro quo è sorto poiché il sito del ministero era ancora in fase di test alle 8.25 quando alcuni hanno guardato il prezzo. In realtà i dati vanno guardati dalle 8.30 e c’è tempo fino alle 10.30 per esporli. Questa è la sola ragione per cui possono esserci stati degli errori, tenendo anche conto che era il primo giorno». Ad ogni modo il dato pubblicato dal ministero «viene elaborato quotidianamente dal ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla base dei prezzi praticati dagli esercenti, quale media aritmetica».

Ieri sull’Osservatorio prezzi carburante sui 99 impianti della provincia di Como i più cari vendevano un litro di benzina a 1,999 euro. Praticamente a 2 euro al litro a fronte di una media regionale di 1,911 (che quindi tiene in qualche modo anche dei “picchi” delle zone montane o più difficili da raggiungere). Di contro, sempre sull’intera provincia, la benzina più conveniente ieri era venduta a 1,844 euro al litro. La forbice dei prezzi a livello provinciale varia di circa 15 centesimi. Spostandosi al capoluogo gli impianti più cari applicavano un costo al litro di 1,96 euro e, quello più conveniente a 1,84 euro al litro. Il dato del gasolio, ieri era pari a Vale la pena ricordare sempre che i prezzi della benzina nono determinati dal singolo gestore che, di fatto, si limita ad applicare quello che prevede la compagnia petrolifera. E comunque anche chi supera il prezzo medio è libero di farlo, senza contare che le oscillazioni sono giornaliere e variano da marchio a marchio.

«Solo caccia alle streghe»

«Mi sembra che si voglia fare la caccia alle streghe - commenta ancora Maroni - per il semplice motivo che sembra che i vari gestori siano detentori del prezzo, ma non è così. Non credo che esporre il prezzo medio regionale servirà a calmierare costi che vengono decisi a livello internazionale e dal mercato e non credo che questa misura creerà l’effetto che qualcuno pensava. È stato detto che gli ultimi aumenti sono manovre speculative sulla mobilità di agosto, ma la realtà è che ci troviamo in una tempesta di prezzi che ha cause non solo italiane». Ecco perché, secondo la rappresentante dei gestori di Confcommercio, la norma «è fuorviante, ingannevole e non avrà nessuno effetto miracoloso». Lo motiva spiegando che «un benzinaio che è oggi è sopra la media o è più caro, non è detto che lo sia anche domani viste le variazioni determinante dalle singole compagnie».

Insomma, un’idea dei costi e della convenienza ce la si può fare guardando i tabelloni con i prezzi piuttosto che quello medio regionale che è già abbastanza alto per le modalità con cui viene determinato.

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