Benzina, i prezzi sono in risalita: quasi un pareggio con la Svizzera

Carburanti Il costo medio del self service ieri era 1,88 euro. Per il diesel invece si è arrivati a 1,75 euro, stando a quanto comunicato al Ministero delle imprese

Torna a salire il prezzo della benzina. Ieri mattina a Como il costo medio self service era pari a 1,88. Il diesel invece, fai da te, costava in media 1,75 al litro. Così risulta dai dati comunicati al Ministero delle Imprese.

I problemi alle porte per gli automobilisti purtroppo sono due.

Il primo, spiegano le categorie dei benzinai, è che ormai dall’inizio della scorsa settimana sui mercati internazionali il costo del carburante è tornato a prendere quota. Il greggio è salito da 71,18 a 74,57 euro al barile, con la conseguenza che le quotazioni dei raffinati hanno preso a correre ancor di più. La benzina è passata da 0,587 a 0,653 euro al litro, il gasolio da 0,580 a 00,638 euro. Secondo la Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti «è difficile che questo rialzo non abbia presto un riflesso sui prezzi alla pompai». L’attesa a Como è per un balzo della benzina fai da te oltre 1,9 euro al litro.

In città il pieno costa di più

Quanto al secondo problema invece è tutto comasco ed è ormai un dato assodato. Entro i confini della città, forse perché a ridosso del confine svizzero, il carburante costa di più. Di più rispetto al resto della provincia e non solo. Rispetto alla media italiana a ieri circa 15 millesimi al litro per la benzina e una ventina di millesimi per il diesel. E così torna ad essere competitivo il pieno in Svizzera. Ieri a Chiasso il prezzo in euro alla pompa per la benzina fai da te era intorno a 1,90, la differenza si sta riducendo. A proposito dei prezzi del carburante, dal primo agosto tutti i gestori dei distributori di benzina sono tenuti ad esibire dei cartelloni contenenti il prezzo medio regionale (per la viabilità ordinaria) e il prezzo medio nazionale (per la viabilità autostradale). La media verrà fornita ogni mattina online attraverso un sistema dedicato ai benzinai. Pena sanzioni da 200 a 2mila euro, fino alla sospensione dell’attività in caso la violazione venga reiterata almeno quattro volte. È una misura introdotta dal governo a inizio anno per frenare l’aumento indiscriminato dei prezzi, volendo garantire maggiore informazione e trasparenza.

«Ragionare sullo sconto per la fascia di confine»

Una scelta che però ha fatto arrabbiare i gestori delle pompe, secondo cui un eccesso di cartelloni porta solo ad una maggiore confusione.

«Siamo l’anello più debole della catena rispetto all’aumento dei prezzi – commenta Daniela Maroni, comasca vicepresidente della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti – Non abbiamo leve per incidere, per pesare sul costo al litro. La possibile diminuzione dei consumi anzi ci penalizza. Adesso staremo a vedere se la Svizzera seguirà la crescita dei prezzi con un pari livello rispetto a quanto accade in Italia. Se così non fosse ragioneremo di nuovo sullo sconto per la fascia di confine. Infine sui cartelli non sappiamo ancora bene cosa esattamente dobbiamo fare, dalle compagnie non abbiamo ancora ricevuto cartelli e puntuali istruzioni».

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