Benzina, scattano gli aumenti: da giovedì costerà 10 centesimi in più

ConsumiIl governo ridimensiona il taglio delle accise sul carburante. Si abbassa il divario con i prezzi svizzeri. «Il problema vero sarà a gennaio»

Da giovedì 1 dicembre 2022 benzina e diesel costano dieci centesimi in più al litro, timori sulla fascia di confine e soprattutto per l’inizio del 2023.

Il governo ha deciso attraverso un decreto di abbassare il taglio delle accise, varato dal precedente esecutivo per far fronte alla crisi internazionale. Lo sconto sui carburanti passa da 25 a 15 centesimi, la misura sarà valida da, giovedì 1 dicembre. Dunque i benzinai si apprestano a cambiare i cartelli e aumentare di nuovo i prezzi di dieci centesimi al litro, sia della benzina che del diesel.

Il confronto

Fino a ieri, stando ai dati comunicati dai gestori al Ministero, in città la benzina al self service era compresa tra un massimo di 1,674 euro al litro e un minimo di 1,609 al litro. Dunque da domani il costo si aggirerà in media attorno a 1,740 euro al litro. Invece il diesel sempre ieri oscillava entro i confini del Comune di Como tra 1,794 e 1,649 euro al litro. Perciò da domani il diesel dovrebbe costare in media circa 1,820 al litro. La novità rappresenta di sicuro una nuova tegola sulle famiglie, già schiacciate dall’inflazione e dai prezzi ovunque in aumento, compreso il carrello della spesa. Per i lavoratori pendolari ogni mattina alla guida delle loro auto sono calcoli che di certo pesano.

«La scelta, sia chiaro, non è dei gestori ma del nuovo esecutivo – spiega Daniela Maroni, presidente del gruppo benzinai comaschi di Confcommercio Como – è vero che negli ultimi mesi grazie allo sconto sulle accise abbiamo visto perfino un pendolarismo al contrario. Con gli svizzeri che venivano alle nostre pompe a fare rifornimento. Si era creata una disparità di prezzi pari anche in alcuni casi al 30%. Comunque nonostante la nuova misura contiamo di avere ancora un piccolo margine di convenienza rispetto al Ticino. Partiamo infatti anche da 30, anche 35 centesimi in meno al litro». Quindi con un divario più leggero ci sarà meno incentivo a fare la benzina sul versante di Como.

Dal nuovo anno

«Il problema vero si presenterà il primo di gennaio – dice ancora Maroni –. Infatti leggendo il decreto risulta chiara l’intenzione del governo di dire addio definitivamente allo sconto dal 2023. Dunque dovremo rinunciare anche agli ultimi 15 centesimi di taglio alle accise. Così facendo si tornerà ad un sostanziale pareggio sulla fascia di confine. Con però degli interrogativi aperti sulle contromisure che potrebbero prendere gli svizzeri, ma soprattutto sull’andamento dei prezzi del greggio a livello internazionale».

In pieno inverno e con una guerra ancora aperta dopo quasi un anno di scontro.

Attenzione, nelle ultime ore i benzinai hanno richiesto una grande quantità di carburante così da poter ancora applicare lo sconto. È possibile perciò, avvisano i gestori, che ad alcune pompe non arrivino subito nuovi rifornimenti giovedì mattina, pur per un periodo limitato di tempo.

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