Brucia una cella del carcere, in salvo cinquanta detenuti

Il fatto A fuoco il letto di due reclusi, intossicati tre agenti penitenziari. Si indaga sull’origine dell’incendio, non si esclude la pista del dolo

Poteva essere una tragedia. Soltanto la prontezza di reazione degli agenti della polizia penitenziaria del Bassone – tre dei quali sono anche rimasti intossicati – ha però impedito che la situazione degenerasse diventando oltremodo pericolosa. Nella serata di lunedì – anche se l’accaduto si è saputo solo ieri – un incendio è divampato all’interno di una cella del penitenziario di Albate, avvolgendo il letto di due detenuti marocchini e diffondendo all’interno del carcere il fumo nero tipico di questi incendi.

L’aria è presto diventata irrespirabile e gli agenti, per evitare che la situazione si complicasse, hanno evacuato una intera sezione – la Prima – spostando almeno una cinquantina di detenuti in un’altra parte del Bassone che non era stata saturata dal fumo. L’incendio, da quanto è stato possibile ricostruire, si è sviluppato nella cella quando erano le 18.30 della serata di lunedì. Tutti i detenuti sono stati spostati in un locale idoneo e sicuro ma, per compiere queste operazioni, tre agenti della penitenziaria hanno inalato il nerofumo che viene sprigionato dagli incendi rimanendo in questo modo intossicati.

Ben tre uomini della polizia penitenziaria, dunque, hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici del Sant’Anna. Nessuno, per fortuna, è arrivato in ospedale in gravi condizioni e sono stati tutti di messi con prognosi comprese tra i cinque e i sette giorni.

La situazione, all’interno del carcere di Albate, è tornata alla normalità oltre due ore dopo l’inizio dell’incendio, quanto erano ormai le 21. Non è stato necessario richiedere l’invio sul posto dei vigili del fuoco ma gli agenti sono riusciti a gestire l’emergenza all’interno del Bassone, aprendo tutte le celle per mettere in sicurezza gli altri detenuti ma allo stesso tempo - proprio per questo lavoro non semplice - inalando quel fumo che ha poi reso necessario l’intervento dei sanitari del pronto soccorso.

Le indagini su quanto avvenuto al Bassone sono però in corso – con una attività interna al penitenziario – per capire cosa possa aver causato l’incendio del letto della cella dove si trovavano i due detenuti marocchini. Nessuna pista viene al momento esclusa o scartata, nemmeno quella di un gesto doloso. Gli agenti e i detenuti, ed è questo tuttavia quello che più conta, stanno tutti bene.

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