
Cronaca / Como città
Sabato 05 Luglio 2025
Caldo e aggressioni: polveriera Bassone
Carcere Botte e sputi a guardie e infermieri, un caso di accoltellamento e diversi momenti di tensione in settimana. Sindacati: «Ora seria riflessione sul sistema». Luigino Nessi: «Situazioni drammatiche esasperate dalle temperature»
Como
Sono all’ordine del giorno questa settimana i casi di aggressione ed emergenza all’interno del carcere Bassone. Sia per la polizia penitenziaria che per il personale sanitario della casa circondariale i casi di attrito con i detenuti sono diventati sempre più frequenti. Tra un’aggressione a un medico avvenuta lunedì, una a danno degli agenti di polizia penitenziaria martedì, cancelli divelti, incendi appiccati in alcuni settori e gravi difficoltà a convincere le persone a rientrare nelle celle, la situazione al Bassone sembra aver superato la soglia di allerta.
Gli episodi più gravi
In questi giorni alcuni volontari raccontano di aver ricevuto il divieto di entrare nella casa circondariale, proprio a causa delle continue tensioni. E sebbene qualche attività stia procedendo - in particolare, si è svolto con regolarità ieri mattina l’incontro organizzato come ogni settimana dal Centro Stampa, gestito dalla società cooperativa Homo Faber, così come la formazione per il cablaggio organizzata da un’azienda esterna -, la situazione è tale per cui molte iniziative risultano sospese.
«Gli ultimi eventi accaduti presso la casa circondariale di Como impongono serie riflessioni sulla gestione della struttura, soprattutto per gli effetti che gli eventi critici e le aggressioni stanno generando sul personale di polizia penitenziaria» spiega Fabiano Ferro per il sindacato Uilpa. Il caso più grave si è verificato martedì, quando un detenuto è stato colpito con un’arma da taglio, dopo essere stato aggredito da un gruppo di detenuti. «Una vera e propria spedizione punitiva che ricorda carceri di altri tempi», commenta Ferro.
Molto critica la situazione anche per quanto riguarda il personale sanitario, con vari episodi di aggressione ai danni di infermieri e medici che si sono susseguiti da metà giugno, fino agli ultimi giorni con la richiesta da parte dell’Asst Lariana di ripensare l’accesso all’infermeria per garantire le condizioni di sicurezza degli operatori.
«Il caldo esaspera sempre le situazioni drammatiche - commenta Luigino Nessi, che da anni frequenta il Bassone in qualità di volontario - Va anche tenuto conto che in estate molte attività che normalmente si svolgono all’interno del carcere vengono meno, andrebbero incrementate invece». Anche perché l’alternativa è quella di intere giornate passate in celle troppo piccole, dove al posto di uno o due detenuti al massimo se ne trovano anche tre. È la prova concreta di un dato ormai noto, quello relativo al sovrafollamento che, nel caso del Bassone, è del 188%, il settimo peggiore in Italia. I detenuti presenti a Como sono 440, su una capienza massima prevista di 226.
Viene meno la rieducazione
«Ha ragione il presidente Sergio Mattarella quando dice che il sovraffollamento delle carceri è ormai insostenibile». Il presidente della Repubblica a inizio settimana ha incontrato al Quirinale il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e una rappresentanza della polizia penitenziaria e ha espresso la propria preoccupazione dicendo che «c’è anche il tema delle condizioni strutturali inadeguate di molti istituti». Un tema evidenziato anche da Giovanni Savignano, segretario generale Fns Cisl dei Laghi: «La direzione poco può fare se non richiedere il trasferimento dei soggetti coinvolti in questi episodi, ma non può essere l’unica soluzione. Abbiamo chiesto al provveditore una linea univoca, perché così si crea una sistema carcere che lede in primis anche i diritti dei detenuti intenzionati a seguire percorsi di rieducazione».
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