Caos Pronto soccorso: «Alleanza più stretta
con i medici di base»

La presentazione Il direttore generale Luca Stucchi. «Sono una risorsa preziosa, dobbiamo sostenerli per evitare che tutti i malati si presentino in ospedale»

La scommessa più importante secondo la nuova direzione dell’Asst Lariana è integrare gli ospedali con la medicina territoriale.

Il Pronto soccorso preso d’assalto, le lunghe liste d’attesa, la ormai cronica mancanza di personale medico e infermieristico: il momento per la sanità è complicato e le possibili soluzioni non sono immediate. L’unica strada percorribile secondo il nuovo direttore generale degli ospedali pubblici comaschi, Luca Stucchi, è farsi carico dei bisogni dei pazienti insieme ai medici di famiglia.

Stop cronicità

«Abbiamo le capacità per tenere testa all’emergenza-urgenza vera – ha detto Stucchi presentando la nuova direzione strategica – meno per farci carico delle cronicità. I medici di medicina generale sono una risorsa preziosa». Dal primo gennaio la loro gestione è di competenza dell’Asst: «Dobbiamo sostenerli - ha proseguito il nuovo direttore generale - e collaborare con loro per fare in modo che i pazienti non arrivino tutti in Pronto soccorso. Ci sono tante malattie che non guariscono e vanno curate ogni giorno, ma che non sono reali emergenze».

Non basta ingrandire il Pronto soccorso o aumentare i letti durante il picco influenzale. Meglio secondo Stucchi, come ha fatto nella sua ultima esperienza all’Asl di Imperia, prendere in carico un bacino di anziani insieme ai medici di famiglia per monitorare le loro condizioni ed abbattere di circa un terzo gli accessi impropri al Pronto soccorso.

«Non dobbiamo convincere tutti i medici di famiglia ad entrare per forza dentro alle case di comunità – ha detto ancora Stucchi – un progetto in parte da riempire ancora di contenuti. Non bisogna pensare ai nuovi servizi sanitari come a un luogo fisico, ma ad una rete che offre risposte in maniera diffusa, che indirizza verso il giusto canale, anche a domicilio. Altrimenti i pazienti in mancanza di alternative continueranno a pensare che l’unica porta aperta è quella del Pronto soccorso».

L’altro punto sul quale Stucchi si è soffermato è la difficoltà di reclutare personale sanitario. Anche l’ultimo concorso per assumere 130 infermieri bandito dall’Asst Lariana non ha soddisfatto i fabbisogni. Di fronte a quest’altra emergenza secondo il direttore generale servono strumenti più attuali, non le vecchie, macchinose procedure. Il Sant’Anna è ancora attrattivo per i camici bianchi, lo sono molto meno le altre sedi territoriali.

La squadra

Dettando questa linea Stucchi ieri ha presentato la nuova direzione strategica, al lavoro per il prossimo triennio, partendo dalla conferma di Brunella Mazzei come direttore sanitario. «La scommessa più grossa – ha detto Mazzei - è sicuramente riuscire a creare finalmente integrazione tra ospedaliero e il polo territoriale». Il nuovo direttore socio sanitario Maurizio Morlotti, in arrivo dalla Valcamonica, e il nuovo direttore amministrativo Giacomo Boscagli - del quale sull’edizione di ieri è stata pubblicata la foto sbagliata, errore di cui ci scusiamo con l’interessato e con i lettori - ultimo incarico all’Asst Brianza, sono stati scelti da Stucchi per le competenze tecniche e per le esperienze lavorative maturate insieme.

«L’integrazione tra gli ospedali e il territorio è la nostra sfida, può dare alla sanità locale una marcia in più» ha detto Morlotti, mentre Boscagli si è detto «pronto a impegnarmi per dare al mondo ospedaliero e a quello territoriale le migliore risorse umane, economiche e strumentali».

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