Case comunali, le prime 300 all’Aler: su quasi 800 quelle vuote sono 221

Como Dal 1 gennaio operativo il passaggio della gestione all’azienda lombarda. La Uil: 506 affittati e 11 occupati abusivamente. «Libero mercato, in un anno canoni su del 16%»

Dal primo gennaio è formalmente operativo il passaggio della prima tranche di appartamenti comunali (312 per la precisione) ad Aler per quanto riguarda la gestione (si vanno quindi a sommare a quelli di proprietà della stessa Aler di cui ovviamente già si occupa). Per il resto del patrimonio il trasferimento sarà invece completato tra un anno esatto. Del primo blocco di cessioni in termini gestionali Aler nelle prossime settimane valuterà uno a uno gli appartamenti vuoti per definire interventi necessari a metterli a norma e, ovviamente quantificare i costi.

Ricognizione in corso

Un quadro chiaro ci sarà, probabilmente, per la metà di febbraio quando sarà possibile stabilire una fotografia estremamente dettagliata per appartamento e non più dopo sopralluoghi legati agli stabili effettuati nei mesi scorsi. Mediamente per poter riassegnare un alloggio si spendono tra i 10 e i 15mila euro, ma i fattori in gioco sono tanti e molto dipende dalle condizioni in cui è stato lasciato, ma anche il tempo di occupazione (al termine di assegnazioni molto lunghe spesso è necessario un intervento più “radicale” con tempi e costi più pesanti). Ad ogni modo la ricognizione puntuale sarà completata nell’arco di un mese e mezzo e, a quel punto, verrà decisa una strategia da seguire per le manutenzioni anche in accordo con il Comune (che rimane sempre proprietario).

Intanto la Uil ha effettuato un report sullo stato delle case comunali scrivendo a Palazzo Cernezzi per ottenere una serie di dati sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica, che ha diffuso ieri. Su 777 appartamenti, «506 alloggi con contratto di locazione in vigore o assegnati in gestione al settore Politiche sociali, 11 alloggi occupati abusivamente 39 alloggi per i quali sono in corso o programmati interventi di manutenzione straordinaria e 221 sfitti in quanto in attesa di interventi di manutenzione a seguito di rilascio da parte di precedenti inquilini oppure per adeguamenti di messa a norma degli impianti tecnologici».

Il raffronto del sindacato

Numeri che il sindacato definisce «preoccupanti» e che raffronta ai prezzi di mercato. «La città di Como a dicembre ha registrato un costo medio per l’acquisto al mq di 2.710 euro, mentre di 15,1 euro al mq per l’affitto. In provincia, sempre a dicembre 2023, per gli affitti c’è stato un costo medio di 12,61 euro al mq con un aumento del 16,22% rispetto a dicembre 2022. Per gli acquisti c’è stato un costo medio di 2.092 euro al mq con un aumento del 2,50% rispetto a dicembre 2022».

Ecco quindi i motivi per cui il coordinatore Uil del Lario Dario Esposito interviene dicendo che «i dati pongono in evidenza quanto denunciato dalla Uil riguardo l’assenza di attenzione, da parte del Governo, nei confronti della crisi abitativa ed il conseguente venir meno di tutele che lasciano il cittadino preda del libero mercato esposto quindi a crisi inflazionistiche e speculazioni. Salta agli occhi il mancato rinnovo delle agevolazioni fiscali per l’acquisto prima casa da parte degli under 36 con Isee non superiore a 40 mila euro».

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