Case, l’incubo degli affitti. Poco o nulla sotto i 700 euro

Immobili Situazione drammatica per chi cerca una casa piccola in città. Il turismo riduce l’offerta, il sindacato degli inquilini: «Così Como si svuota»

In tutta la città di Como c’è un solo appartamento in affitto sotto ai 500 euro al mese, cinque sotto ai 600 euro e dieci sotto ai 700 euro. Il caro casa sta spingendo lavoratori e giovani famiglie fuori dai confini del capoluogo di provincia. Le soluzioni abitative per il ceto medio sono introvabili. Basta navigare su uno dei più popolari siti immobiliari, cercando nei vari quartieri secondo fascia di prezzo sotto ai 500 euro come detto c’è una sola offerta, da 480 euro al mese. Si tratta di un bilocale in via Dante senza fotografie da mostrare agli interessati. Sotto ai 600 euro c’è un altro annuncio senza nemmeno una immagine, è un trilocale in via Rezia a 550 euro al mese. In via Dottesio a 570 euro c’è un bilocale da 35 metri quadrati al primo piano senza ascensore, mentre a 600 euro c’è posto verso villa Olmo in un monolocale da 30 metri che a ben vedere pare uno scantinato, oppure in via Canturina sempre a 600 euro un altro monolocale dove ci sono foto solo dell’angolo giorno. «Solo referenziati con busta paga, libero da agosto 2024».

Altre opzioni

Sotto ai 700 euro, per soli monolocali a meno di 40 metri quadrati, ci sono offerte da 650 euro zona Valduce e in via Napoleona, da 700 euro mensili a Monte Olimpino, ad Albate per una proposta che però non è localizzabile ed infine un annuncio in pieno centro. Negli altri dieci quartieri nessun annuncio è così economico.

Sopra a queste cifre invece le offerte sono più numerose, si può arrivare anche a 6mila euro al mese per un appartamento in via Gallio, 3.300 euro per un bilocale in via Rodari, un bilocale al quarto piano senza ascensore in via Bellinzona costa 2.200 euro.

Stranieri? No grazie

«Una famiglia di insegnanti con figli a Como non può abitare – commenta Matteo Dominioni, referente a Como di Sicet, il sindacato degli inquilini della Cisl – Gli affitti sono pochi e hanno prezzi inarrivabili. Infermieri, pompieri, dipendenti pubblici, hanno stipendi troppo bassi per vivere in città. Il centro sta perdendo residenti rispetto ai Comuni vicini. Il turismo ha ridotto l’offerta di case, sul confine i frontalieri resistono perché hanno più potere di spesa. Tanti annunci sono promossi da società che gestiscono case a livello internazionale». Figurarsi se le fasce più deboli riescono a trovare un appartamento. «”La casa è stata già presa”, “vieni un altro giorno”, “mi spiace, non dipende da me, ma il proprietario non affitta a persone straniere” - così scrive Chiara Bedetti, referente di Refugees Welcome Como - queste sono solo alcune delle scuse che tante persone migranti sentono quando sono alla ricerca di una casa in affitto. “Il proprietario non vuole stranieri” oppure, peggio, gli chiedono la nazionalità perché alcuni stranieri vanno bene e altri no. A Como la situazione è drammatica perché ormai le case in affitto non ci sono più nemmeno per gli italiani: insegnanti, medici, lavoratori, ma anche famiglie con figli piccoli o persone con animali. Nessuno trova casa in affitto perché tutti vogliono frontalieri oppure affitti brevi».

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