Cronaca / Como città
Mercoledì 26 Novembre 2025
Ciliegi, il sindaco contro la Regione: «Si occupi dei treni»
La polemica Il sindaco Alessandro Rapinese replica all’assessore Comazzi: «Si faccia carico di altri problemi, per esempio di Blevio». Poi minaccia chi protesta: «Io pattuglierei 24 ore su 24»
La saga della “guerra dei ciliegi” si arricchisce di due nuovi capitoli. Il primo è quello relativo all’abbattimento totale (ieri) dei ciliegi giapponesi di via Aldo Moro e alla ripiantumazione (che andrà avanti anche nei prossimi giorni) con i peri cinesi “Chantecleer”.
IL botta e risposta
L’azienda Peverelli, che ha avuto l’appalto dal Comune, si è presentata presto ieri mattina e ha iniziato con i primi tagli (finora aveva solo messo i peri negli spazi vuoti) e con le conseguenti ripiantumazioni. Sul posto, per un sopralluogo a metà mattina, anche il sindaco Alessandro Rapinese che, successivamente, ha invitato a procedere con il taglio degli alberi proseguendo poi con la posa dei peri. Il secondo capitolo è lo scontro tra il primo cittadino e l’assessore regionale a Territorio e Sistemi Verdi Gianluca Comazzi (Forza Italia) oltre che con il consigliere regionale, sempre di Forza Italia Sergio Gaddi presente ogni mattina da lunedì 17 novembre al presidio di via XX Settembre. Presidio che ha visto ieri a cui ieri c’erano, oltre ai cittadini, lo stesso Gaddi, il coordinatore cittadino di FdI Alessandro Nardone (pure lui in strada dal primo giorno) e quello del Pd Daniele Valsecchi.
Rapinese, a margine della presentazione degli eventi natalizi, ha risposto ad alcune domande sulla questione. Ha spiegato di non aver letto la mail che l’assessore regionale gli aveva inviato nei giorni scorsi (quando era in Cina) poiché ne aveva ancora molte non viste e le stava scorrendo un po’ per volta. In ogni caso ha rispedito al mittente l’interessamento di Comazzi: «Forse l’assessore al Territorio e Sistemi Verdi di Regione Lombardia dovrebbe occuparsi di altri problemi, che sono tanti in Regione, e non di due ciliegi morti. Potrebbe occuparsi di più delle colline sopra Blevio e del territorio circostante. Faccia il suo, Como ha altri problemi».
Parole a cui qualche ora più tardi è arrivata la risposta dello stesso Comazzi che ha annunciato un sopralluogo in via XX Settembre con i suoi tecnici e ha a sua volta contrattaccato: «Evidentemente il sindaco di Como è troppo impegnato a fare la guerra ai ciliegi per leggere le email. Per agevolarlo in questo arduo compito gli segnalo che la mia comunicazione è stata inviata mercoledì 19 novembre alle 10.59, all’indirizzo della sua segreteria». Ha inoltre rinnovato la disponibilità a un incontro «al fine di trovare soluzioni alternative all’abbattimento di un intero viale alberato che, come gli stanno comunicando i suoi stessi cittadini, rappresenta un patrimonio identitario della città».
«Folle decisione politica»
Il secondo fronte di polemica riguarda Rapinese e Gaddi. Il sindaco ha lanciato una frecciata al consigliere regionale dicendo: «A Gaddi suggerisco alle 7 del mattino di farsi un giro sul treno dei pendolari o davanti al Sant’Anna per capire i problemi reali». E Gaddi non si è certo tirato indietro nel replicare: «L’abbattimento totale e la sostituzione degli alberi, compresi quelli sani, sono scelte esclusivamente sue, visto che nessun agronomo ha mai certificato che sia tecnicamente impossibile sostituire i ciliegi malati di via XX Settembre con altri ciliegi e non con i peri. È una folle decisione politica, ed è tutta sua, presa con la consueta infantile ripicca contro il sentimento di migliaia di cittadini».
Il sindaco ha chiuso la porta all’ipotesi di una mediazione: «Le piante vanno tolte, lo dicono gli agronomi, lo dice il piano che è stato previsto da tempo con tanto di peri in sostituzione. Fossi in loro lì pattuglierei 24 ore al giorno».
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