Como, ancora monopattini “abusivi”: venti parcheggiati sui marciapiedi sono stati rimossi con il carro attrezzi

Il caso I mezzi elettrici a due ruote intralciavano il passaggio dei pedoni. L'assessore: «Adesso basta prese in giro, il servizio così non è regolare»

Non si ferma la guerra ai monopattini del Comune di Como, soprattutto a quelli a tutti gli effetti “abusivi” poiché l’amministrazione comunale non ha rilasciato alcuna autorizzazione per il servizio su aree pubbliche.

Il braccio di ferro

E così, dopo mesi in cui è stata alternata la linea “soft” a quella più dura, sono stati rimossi oltre venti monopattini poiché lasciati su marciapiedi o parcheggiati in modo da intralciare il traffico.

«Mi viene da dire basta prese in giro - le parole dell’assessore alle Attività commerciali e al Decoro urbano Michele Cappelletti - poiché abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di persone che faticavano a passare sul marciapiede. Tra l’altro oggi in giro erano proprio tanti».

La Polizia locale ha deciso, vista la situazione, di procedere con le rimozioni. Alcune erano già state fatte nei mesi scorsi, ma mai in una quantità così rilevante. Finora era stata adottata anche una linea di tolleranza, cercando di spiegare al titolare dell’attività come potersi muovere rispettando le normative. Ieri, però, i mezzi erano parcheggiati in molte zone, sui marciapiedi e a ridosso di passaggi pedonali.

Lo stesso Cappelletti aveva già spiegato nei mesi scorsi che il servizio non può essere svolto in questo modo: i mezzi devono essere infatti presi e riportati su aree private e non possono essere invece noleggiati su aree pubbliche, non esistendo alcuna convenzione in questo senso. Non solo. L’amministrazione comunale in più occasioni da settembre a oggi ha detto a più riprese di non avere intenzione di istituire il servizio, sulla scia del bike sharing già attivo da anni in città. In ogni caso anche qualora venisse deciso di attivare ufficialmente il noleggio bisognerebbe indire un bando pubblico.

La procedura

Comunque adesso i mezzi rimossi sono stati portati in deposito e per riaverli il titolare dell’attività dovrà pagare, per ciascuno, la multa di 41 euro (ridotta a 28,70 euro se viene saldata entro cinque giorni dalla notifica) ma viene ovviamente addebitato anche il costo del carro attrezzi».

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