In arrivo a Como 55 infermieri appena laureati, ma serve aiuto anche dall’estero

Sanità Dall’università arrivano nuovi laureati, non sono però sufficienti. La Regione avvia un piano di reclutamento nei Paesi del Sud America

Sono in arrivo 55 giovani infermieri appena laureati, ma i professionisti sanitari non bastano ancora.

Negli ultimi tre giorni, tra Varese e Como, si sono laureati cento nuovi infermieri all’università dell’Insubria, di questi 55 sono comaschi. L’ateneo sta cercando di trovare soluzioni per formare nuove leve e tamponare la grave carenza di cui soffrono ospedali e ambulatori.

Solo a Como ne mancano 300

L’università dell’Insubria ha iniziato la stipula di convenzioni con tre atenei del Paraguay e del Perù per lo scambio di studenti, modello Erasmus. Coinvolte l’università Católica Sedes Sapientiae di Lima e le paraguayane università di Villarrica del Espiritu Santo e la Nacional de Asuncion. Gli studenti sudamericani potranno frequentare l’ultimo semestre di studi qui, spiega l’ateneo, per conoscere così la realtà lombarda e decidere, magari, di continuare la carriera ai piedi delle Alpi. L’Insubria ha anche realizzato un corso per integrare la formazione (regole deontologiche, leggi specifiche, uso di farmaci particolari) di venti infermieri peruviani che verranno assunti nelle prossime settimane negli ospedali varesini. Questo corso continuerà ad essere fruibile online per continuare a supportare la formazione di infermieri non italiani che decideranno di lavorare nel nostro Paese.

È nota l’intenzione della Regione e del Ministero della Salute di stringere accordi con nazioni estere, in particolare sudamericane, per importare professionisti sanitari. Mancano 10mila infermieri in Lombardia, più di 300 nel Comasco. L’Ordine degli infermieri di Como insieme ai colleghi di tutta la Lombardia ha espresso scetticismo. Questa strada è comunque tentata non senza difficoltà da diversi ospedali, a Como per esempio il Valduce, oppure dalla Rsa Le Giuseppine.

Una nuova selezione

L’Asst Lariana ha aperto un concorso per assumere 130 infermieri, circa 200 candidati devono svolgere settimana prossima le prove orali. Nel frattempo, però, visto l’impellente bisogno di nuove forze l’ex azienda ospedaliera ha anche avviato una selezione per assumere 40 infermieri a tempo determinato. Il motivo, si legge nei documenti, «è l’esigenza di assicurare costantemente e tempestivamente il turn over del personale, al fine di garantire il regolare svolgimento delle attività istituzionali e mantenere gli attuali livelli delle prestazioni erogate». Un altro avviso «con caratteristiche di straordinarietà e urgenza» è destinato al reperimento di infermieri per far funzionare gli ospedali di comunità.

«Prima il Ministro della Salute Schillaci e ora l’Assessore regionale Bertolaso vogliono assumere infermieri dall’Africa, dal Sud America e dall’India per tappare i buchi – così commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd - Insomma si fa di tutto pur di non intavolare una discussione seria con ordini professionali e sindacati per migliorare le condizioni degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari e rendere attrattivo il comparto. Servono piuttosto riconoscimenti aggiuntivi per gli infermieri che vivono in Lombardia».

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