
Cronaca / Como città
Venerdì 18 Luglio 2025
Tolti i posteggi e il semaforo a chiamata: Villa Aprica, dipendenti contro il Comune
Via Castel Carnasino Raccolta di firme (per ora sono 130) contro le modifiche alla viabilità» - Rapinese: «Lì c’era una situazione da far west, ho agito per tutelare disabili e pedoni»
I dipendenti dell’ospedale Villa Aprica protestano contro il Comune che nei giorni scorsi ha eliminato i parcheggi (una quindicina non regolamentati oltre a stalli per le moto e ai tre per disabili) nella parte alta di via Castel Carnasino.
La mobilitazione ha portato a una raccolta firme (circa 130 i sottoscrittori), trasmessa a Palazzo Cernezzi dai sindacati, per esprimere «il proprio dissenso verso l’ordinanza comunale che prevede la rimozione del semaforo a chiamata e il divieto di parcheggio in via Castel Carnasino» e sottolineare «il grave disagio per l’accesso al luogo di lavoro». Nel testo si dice che «già oggi le lavoratrici e i lavoratori sono costretti ad affrontare quotidianamente le problematiche legate alla carenza dei posti auto in zona con ripercussioni sulla puntualità, sulla serenità ed economiche. L’eliminazione dei parcheggi rappresenterebbe una criticità ulteriore per il personale». Chiedono inoltre di mantenere il semaforo che consente ai fornitori di percorrere in contromano il primo tratto di strada e che l’amministrazione ha invece deciso di togliere in quanto era stato messo provvisoriamente per i lavori di ampliamento dell’ospedale e di realizzazione dell’autosilo interno, finiti ormai da anni. Non solo. L’addio ai semafori (azionati manualmente) e l’eliminazione delle auto porteranno al regolare senso di marcia per tutti i veicoli (utenti, personale, fornitori) evitando, come hanno evidenziato da Palazzo Cernezzi, il rischio di incidenti frontali e di stop alla viabilità che si ripercuote fino a via Bellinzona.
I tre rappresentanti sindacali (Giuseppe Callisto per la Cgil, Giuseppe Landi della Cisl e Giuseppina Bologna della Uil) hanno chiesto un incontro al sindaco Alessandro Rapinese allegando la petizione ed evidenziando come le modifiche stiano «già creando forte disagio ai dipendenti, operatori amministrativi e sanitari che non hanno alcuna possibilità di recarsi al lavoro se non quella dell’uso dell’autovettura». Andando sul posto si nota come alcuni mezzi siano comunque parcheggiati nonostante il divieto e, soprattutto, il fatto che le auto in sosta si siano spostate pochi metri più avanti, sul lato opposto, andando a creare problemi viabilistici in una strada già stretta. Intanto i vertici della clinica hanno organizzato un servizio navetta gratuito per i dipendenti da mercoledì 16 tra l’ospedale e Sagnino (con sosta a Monte Olimpino) con cinque corse la mattina e sette il pomeriggio invitando il personale a parcheggiare nei posti liberi loro indicati.
«Quello che ho trovato in via Castel Carnasino – commenta Rapinese - era ai confini della realtà: un privato che disciplina la mobilità su una strada pubblica, disabili che giunti al termine di un percorso venivano sequestrati tra blocchi di cemento e pedoni che, in uscita da un ospedale, non potevano far altro che camminare in mezzo alla strada per raggiungere i loro veicoli, che è il modo più veloce per tornare in ospedale non più da visitatori ma da ricoverati».
Nessun passo indietro: «Come al solito dove passa Rapinese le cose si risolvono e se qualcuno si arrabbia poi gli passa. Solo un matto poteva lasciare la via in quelle condizioni. Questo è un provvedimento di civiltà, rispetto per i disabili e della legge».
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