
Cronaca / Como città
Sabato 21 Giugno 2025
L’imbuto di via Paoli: nessuna modifica prima di settembre
Nuova viabilità Caos dopo l’apertura dell’Eurospin - Code e pericoli per la svolta subito dopo la via Badone - Proteste per i due semafori vicini e non sincronizzati

Il vero banco di prova con le verifiche decisive sarà il mese di settembre, ma già da ora si vede che a creare i problemi nel nuovo assetto viabilistico di via Paoli con l’attivazione dei tre impianti semaforici connessi all’apertura del supermercato Eurospin sulle ceneri della ex Landini è soprattutto quello posizionato poche decine di metri dopo via Badone.
Il semaforo va, di fatto, a dimezzare le corsie per chi è diretto verso la Ca’ Morta e chi, arrivando proprio da via Badone e abituato a occupare la corsia a sinistra dopo l’immissione sulla Paoli, si ritrova a doversi spostare sulla destra poiché quella più esterna è riservata alla svolta a sinistra per l’accesso al punto vendita o alla nuova strada verso la Scalabrini. Lo scambio di corsie, che va ad aggiungersi a quello già obbligatorio su via Badone, va a creare una sorta di “imbuto” con rallentamenti e code. Inoltre si osserva che alcune auto, quelle sulla corsia di destra, vedendo il semaforo rosso non si fermano e proseguono comunque, rischiando incidenti poiché ci sono le auto che provengono dalla sinistra dell’incrocio e cioè dal parcheggio del negozio.
Tra le lamentele di questi primi due giorni ci sono anche quelle della mancata sincronizzazione tra il nuovo semaforo dopo la via Badone e quello all’altezza di via San Francesco con il risultato che, nel giro di cinquanta metri, ci si deve fermare due volte. Su questo aspetto le cose potrebbero migliorare nell’arco di una settimana, il tempo necessario affinché gli apparecchi si “autotarino” avendo al loro interno un meccanismo “intelligente” in grado di valutare sia il traffico giornaliero che quello settimanale. Un sistema di regolazione che riguarda il tempo di durata del verde.
I sensori sotto l’asfalto
In tutta la zona di Camerlata sono infatti posizionate sotto l’asfalto circa 80 spire che rilevano i flussi di traffico (sul marciapiede di fianco si vedono delle apposite targhette che indicano la presenza del sistema) e a cui sono collegati otto impianti. Si tratta, nel dettaglio, di quello tra via Turati e la Napoleona, tra la Napoleona e via Colonna e ancora quelli di piazza Camerlata, tra via Varesina e via Badone e, ancora, tra via Giustizia e Libertà e la Varesina, tra via Badone e via Paoli e quelli nuovi, incluso quello tra via Paoli e via San Francesco. Le spire, sentendo il passaggio delle auto e quantificando il traffico agiscono allungando o accorciando il tempo del verde. Sono fissi, invece, quelli per il giallo e per il rosso.
Dal Comune prima dell’avvio e dopo un sopralluogo sono stati chiesti alcuni piccoli correttivi, ma come detto il vero test sarà a settembre con la riapertura delle scuole. Nell’ordinanza sui tempi semaforici e la viabilità viene citata la Convenzione urbanistica tra il privato (Eurospin) e Palazzo Cernezzi e, in particolare, il fatto che «in relazione al nuovo sistema semaforico, il soggetto attuatore si impegna a fornire il supporto e l’assistenza, anche avvalendosi di soggetto all’uopo incaricato, per almeno 6 mesi dalla data della sua entrata in funzione, per la calibrazione dello stesso e di tutto il sistema semaforico installato a Camerlata (analisi, monitoraggio ed esecuzione eventuali modifiche sulle fasature/programmazione)».
Periodo di monitraggio
Lo stesso sindaco Alessandro Rapinese, dopo aver chiarito che si tratta di un progetto autorizzato dalla precedente amministrazione, ha anche spiegato che il provvedimento «prima di poter essere per qualunque motivo modificato, necessita di un periodo di monitoraggio». E sotto la lente c’è la svolta a sinistra del semaforo dopo via Badone. Le verifiche sono già partite, ma a settembre si capirà se il sistema potrà reggere oppure se sarà necessario intervenire.
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