Como: vaccini ai prof
Solo la metà convocati

Nuovo disguido del portale Aria: vaccinate all’ex ospedale 220 persone al posto delle 400 previste . Ma chi ce l’ha fatta è contento: «Un sollievo e un privilegio. Con più sicurezza potremo ritornare in classe»

Comincia col piede sbagliato la vaccinazione del personale scolastico. A causa degli ormai consueti problemi nelle convocazioni, non gestite dall’Asst Lariana, ieri si sono presentati alla palazzina di via Napoleona meno docenti rispetto a quanti se ne aspettavano. Risultato? Circa 220 vaccinati, un numero inferiore alle attese e alle possibilità. Per avere un’idea, l’Asst Lariana può arrivare a somministrare 400 dosi al giorno a insegnanti, presidi e personale Ata.

Ieri, il primo appuntamento è stato fissato alle 8 e l’ultimo alle 15.20: da oggi, si dovrebbe andare avanti fino alle 20. La procedura è semplice: la persona attende nelle tre sale d’attesa, entra in uno dei quattro ambulatori e poi, dopo essere stato vaccinato, aspetta 15 minuti in una delle due sale predisposte ad hoc, salvo poi uscire da un altro ingresso.«Sono molto contenta», racconta la trentenne Chiara Frig erio, docente al don Milani di Tradate, in attesa fuori dalla palazzina. «Devo dire la verità – aggiunge – un po’ mi spiace essere vaccinata prima di mia nonna 89enne: è in lista ovviamente, ma non ha ancora ricevuto la convocazione. Di sicuro, è un passo avanti per il rientro a scuola: nel momento in cui si riuscirà a creare un’immunità diffusa, aumenterà la sicurezza per tornare in classe. Però, dovrebbero vaccinare anche i ragazzi».

Verso le fasce deboli

Luciana Morra, insegnante alle medie di Vertemate, aspetta il suo turno: «No, non sono preoccupata – specifica – è un sollievo e un privilegio. Sono soddisfatta, a maggior ragione visto che ho un contratto a tempo determinato. Per me, dovrebbe essere esteso già ora il più possibile, soprattutto alle fasce deboli».

La distanza da scuola

Soddisfazione anche per chi ha ricevuto la dose: «Ero un po’ preoccupata, lo ammetto – spiega Solange Moya, docente alla Castellini – però i dottori sono stati molto gentili e, in fondo, la procedura è molto tranquilla: dopo alcune domande preliminari e una puntura velocissima, si aspettano 15 minuti prima di andare a casa. Sono contenta: ho molta voglia di tornare in classe, insegnare a distanza è purtroppo tutta un’altra cosa».

Dello stesso avviso è anche Lucia La Forgia, insegnante alle elementari di Socco: «Sono davvero felice – commenta – non vedevo l’ora di vaccinarmi. Mi sono tolta un peso: sono una mamma di due figli e, per prima cosa, viene il loro futuro. In questo periodo sono costretti a stare “rintanati” in casa: per carità, giocano e seguono le lezioni, ma non si può continuare a vivere così». E la lontananza da scuola pesa: «Mi manca anche il rapporto che abbiamo fra colleghe – conclude – è molto intenso e complice. Poi, se noi siamo protette, i bambini sono pure più liberi. Sono piccoli e hanno giustamente voglia di giocare: in questi mesi, siamo stae costrette a riprenderli più spesso del solito e non è piacevole».Oggi la campagna vaccinale per la scuola continua: l’attività degli ambulatori andrà avanti sette giorni su sette, mattina e pomeriggio. L’obiettivo della Regione è terminare le somministrazioni entro aprile. Intanto, in città, da domani comincerà anche il Valduce.

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