Como: vaccini, slitta tutto
Agli anziani solo dalla fine di marzo

Servono altri 40 giorni per Rsa e ospedali. Poi centri diurni, ambulatori, medici liberi professionisti. In primavera gli over 80: colpa delle forniture in ritardo

Vaccini anti Covid per gli ultra ottantenni, slitta tutto agli ultimi giorni di marzo.

Ieri l’assessore regionale al welfare lombardo Letizia Moratti ha illustrato alla commissione Sanità il piano per la campagna vaccinale per i prossimi mesi. Si tratta di un’ipotesi, non la prima a dire il vero, da confermare in base alle effettive disponibilità delle dosi e rivista rispetto ai precedenti annunci proprio a causa dei ritardi e dei tagli alle consegne.

Secondo il nuovo programma la “fase 1” si chiuderà entro il 5 marzo, quindi per tutto il prossimo mese verranno vaccinati solo i medici, il personale degli ospedali, gli ospiti e gli operatori delle Rsa (nel Comasco la maggioranza delle Rsa non ha ancora visto i vaccini, le dosi arriveranno non prima dell’inizio di febbraio). Terminate queste vaccinazioni, dall’inizio di marzo si aprirà quella che ieri è stata definita fase “1 bis”. Tra le categorie inserite in questa fase ci sono le residenze psichiatriche, l’assistenza domiciliare, i centri diurni, i farmacisti, i dentisti e gli odontoiatri, la sanità militare e la polizia di stato, gli ambulatori accreditati, i medici liberi professionisti e gli informatori scientifici.

Questa fase secondo la Regione «dovrebbe chiudersi entro il 25-26 marzo», e il sistema sarà a chiamata. Sempre se Pfizer e Moderna consegneranno le 410mila dosi promesse per febbraio, in attesa delle prime fornitura di AstraZeneca.

Il nuovo calendario

Dopo il 25-26 marzo «potrebbe partire la fase 2» con gli “over 80”, circa 43mila comaschi. Solo fra due mesi dunque questa fascia inizierà a ricevere il vaccino, con ogni probabilità grazie ai medici di famiglia. Detto che le Asst negli ospedali continueranno ad essere un riferimento soprattutto per i vaccini Pfizer che necessitano di temperature rigide per la conservazione.

Nella “fase 2” sono inseriti anche i soggetti tra i 60 e i 79 anni (132mila comaschi) e i malati cronici indipendentemente dalle età.

A questo punto però saremo a primavera inoltrata. Il piano vaccinale prevede poi di organizzare centri vaccinali, uno ogni 40mila abitanti, dunque 15 nel Comasco. Per Como si immagina di utilizzare luoghi come LarioFiere e Villa Erba, ma anche altri centri di più piccole dimensioni. Secondo il programma ipotizzato dalla Regione verosimilmente arriveremo all’estate.

Tutto ancora in forse

«Se non dovessero intervenire modifiche nel piano consegne, potremo avere il completamento della “fase 1” per il 5 marzo – ha riferito l’assessore Moratti - ci stiamo confrontando con la struttura commissariale in funzione degli indirizzi nazionali e in relazione alle effettive dosi disponibili». Non è detto quindi che i programmi possano cambiare ancora. La speranza è che le disponibilità delle dosi aumentino.

Ad oggi al Sant’Anna sono arrivate da fine dicembre 19.940 dosi, contando il richiamo da somministrare dopo 21 giorni significa dosi per vaccinare 9.970 persone. Il comparto ospedaliero nella nostra provincia conta più di 8mila soggetti, altrettante persone vivono o lavorano nelle Rsa del Comasco, in più sono stati vaccinati i medici di famiglia e i pediatri.

I comaschi che rientrano nelle categorie previste per la “fase 1” sono circa 17mila.

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