Coronavirus: tanti nuovi contagi
Ma si dimezzano i malati in ospedale

Da tempo non era così alto il dato dei positivi: +81.I comaschi ricoverati sono 240, dieci giorni fa erano 500

Si è dimezzato, in dieci giorni, il numero dei comaschi ricoverati per coronavirus. Ma torna a salire il dato dei nuovi contagi. E i positivi in quarantena a casa sono almeno mille.

I dati della Regione ieri segnalavano un lieve calo, in linea con la situazione dei giorni precedenti, Como però è in controtendenza: 81 positivi in più nelle ultime 24 ore, non accadeva da tempo. E il totale dei contagi accertati sale così a quota 1.686. Con altri 8 decessi solo nella giornata di ieri.

La buona notizia, come detto, riguarda i comaschi in gravi condizioni, in ospedale: il primo giorno di aprile i comaschi ricoverati per Covid-19 negli ospedali (compresi i presidi oltre i confini lariani) erano circa 500. I dati aggiornati hanno visto una forte riduzione, siamo a 240 comaschi ancora ricoverati (i numeri in entrambi i casi sono relativi al territorio dell’Ats Insubria, non comprendono quindi i Comuni dell’Alto lago che fanno parte dell’Ats della Montagna).

Ancora lutti

Quasi mille i comaschi certamente positivi e in isolamento a casa, bisogna poi aggiungere le persone che presentano sintomi ma non hanno effettuato il tampone e non rientrano quindi nelle statistiche.

In provincia di Como sono stati otto i nuovi decessi per coronavirus. Tutti maschi: un anziano di 99 anni di Bregnano, tre uomini in città (di 48, 62 e 80 anni), uno a Inverigo di 84, uno a Montano Lucino di 78, un uomo di 75 a Tremezzina, più un caso nell’Alto lago.

Il numero dei pazienti ufficialmente guariti è fermo da tempo a quota 61, per quanto riguarda la provincia di Como, d’altra parte va tenuto presente che per guarire del tutto ci vuole tempo, almeno due settimane senza più sintomi. Ma soprattutto bisogna fare due tamponi ed entrambi devono essere negativi.

Peccato che i test ancora scarseggino, i medici comaschi e l’Ats hanno fatto partire solo nelle ultime ore i test in via Castelnuovo per i pazienti in via di guarigione. I tamponi sono insufficienti, una cinquantina a settimana al momento. La speranza è che a breve grazie a dei nuovi laboratori cresca l’offerta dei test.

L’appello della Regione

Tornando al bollettino della Regione, il vicepresidente Fabrizio Sala ha sottolineato che a livello di media lombarda «il trend è anche oggi in diminuzione, ma l’obiettivo è arrivare il prima possibile ad avere meno decessi, meno positivi e meno ricoveri». Per centrare il punto, ha ribadito Sala, c’è solo un’arma che è quella del rispettare le regole: «A Pasqua dobbiamo stare a casa, solo così i numeri potranno continuare a decrescere».

Il vicepresidente ha quindi voluto ringraziare «i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario che dal 20 febbraio lottano senza sosta, 24 ore su 24, contro un virus terribile. Il grazie va anche ai nostri ricercatori e alla comunità scientifica lombarda che sta facendo di tutto per arrivare a un vaccino e per conoscere di più questo virus». n 
S. Bac.

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