Covid, i contagi salgono del 39%
A Como tanti senza terza dose

In una settimana in città 2.503 casi contro i 1.794 precedenti - Spata (medici): «Completare subito il ciclo vaccinale» - Da oggi si può prenotare in 31 farmacie della provincia

Como

I contagi aumentano del 39%. Effetto anche dei tanti comaschi ancora senza terza dose: sono 184mila.

I numeri assoluti sono ridotti e per questo è sbagliato lanciare allarmi: ad oggi, infatti, i pazienti ricoverati sono pochi e stabili e i contagiati con sintomi seri sono una minoranza. Ma fatte le dovute premesse occorre comunque osservare una crescita consistente dei nuovi positivi. Nell’ultima settimana i casi tracciati a Como sono stati 2.503 contro i 1.794 della settimana precedente.

Già nei primi sette giorni di marzo (1.756 casi) si notava una lieve inversione di tendenza, la nuova salita ora è più significativa. Al contrario, da metà gennaio abbiamo assistito alla lenta e costante discesa della quarta ondata. Dai 15mila casi settimanali dei primi giorni dell’anno siamo scesi ai 12mila la settimana successiva, quindi il trend è calato a 7.793, poi 4.770, quindi 2.996 e 2.280 casi.

È altrettanto importante notare che più della metà dei nuovi positivi è composta da persone che hanno fatto l’ultimo richiamo oltre sette mesi fa, in buona parte sono persone che si sono fermate alla seconda dose. Nella nostra provincia la copertura del primo ciclo è ottima, vicina al 90% ad eccezione dei bambini fermi al 35%. Invece 184.682 cittadini sopra ai 12 anni (più di uno su tre) non hanno ricevuto la dose booster. L’unica che mette davvero al sicuro da un ritorno del Covid.

Questa è la copertura della terza dose secondo fasce d’età nel Comasco: 45% tra i 12 e i 19 anni, 63% tra i ventenni, 30% tra i trentenni, 66,6% tra i quarantenni, 76,4% tra i 50 e i 59 anni, tra i sessantenni l’82,8%, l’89,1% tra i settantenni e tra gli over 80 94,9%.

Gli hub per le vaccinazioni sono ormai pronti per essere smontati, Lariofiere chiude entro fine mese e via Napoleona è già a mezzo servizio. Da oggi sarà possibile prenotare online sul portale di Poste per ricevere il siero nella farmacia più comoda. Però in città una sola farmacia ha per ora aderito, la farmacia Santa Teresa di viale Rosselli e sono 31 in totale i farmacisti comaschi che si sono resi disponibili per ora a somministrare le dosi anti Covid (l’elenco è nel grafico in questa pagina).

La politica discute dell’imminente addio al Green pass e c’è chi spinge per togliere l’obbligo di indossare le mascherine anche al chiuso.

Molte voci autorevoli del mondo della sanità chiedono invece prudenza. Soprattutto adesso che ci sono segnali poco confortanti.

«L’abbiamo sempre ripetuto – dice Gianluigi Spata , il presidente dell’Ordine dei Medici di Como – il messaggio “liberi tutti” contribuisce ad una risalita dei casi. È sempre stato così dall’inizio della pandemia. La fine dello stato d’emergenza, l’abbandono del Green pass e della mascherina anche al chiuso sono prematuri. Abbiamo archiviato in fretta un problema che dobbiamo ancora gestire e con il quale dobbiamo ancora convivere. In ambulatorio noi medici di famiglia cominciamo ad accorgerci di un leggero aumento dei tamponi e dei pazienti sintomatici». Spata fa appello alla cittadinanza affinché tutti concludano subito il ciclo vaccinale.

Terze dosi a parte il freddo persistente e la scarsa attenzione dei cittadini, unita alla circolazione di una nuova variante più rapida, Omicron 2, stanno contribuendo alla maggiore circolazione del virus.

Il Sant’Anna per qualche giorno durante l’ultima settimana ha registrato più accessi, adesso i ricoverati sono tornati a scendere. La bilancia comunque nel panorama dei presidi sanitari lombardi non cala più con decisione come invece è accaduto fino a inizio mese. S. Bac.

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