Croce Rossa, il diktat: «A Como lavoriamo noi o non lavora nessuno»

L’inchiesta Il Comitato cittadino e i servizi per il Comune. Stop al trasporto disabili: «Difficoltà economiche». Uggiate si propone, la replica: «Rescindete l’accordo»

Il Comitato di Como di Croce Rossa taglia i servizi per le Rsa e i Comuni, e se un’altra sede accetta di tendere la mano per garantire la prosecuzione di trasporti essenziali la replica è feroce: «Rescindete l’accordo o vi denunciamo agli organi nazionali». Nel tormentato ultimo anno dell’associazione di via Italia Libera, alle prese con un concordato destinato a risanare i debiti - però con buona pace per molti creditori, che vedranno sfumare molti dei soldi loro dovuti - spuntano documenti che testimoniano un livello di tensione allarmante.

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Stop al servizio

L’episodio in questione risale alla scorsa estate, quando il commissario della Croce Rossa di Como, Alberto Piacentini, ha comunicato al Comune di Como la decisione di interrompere il 31 luglio il servizio di trasporto collettivo per minori disabili verso il centro diurno di via Del Dos.

Il testo della comunicazione ricalca alla perfezione quello che ha visto lo scontro con Ca’ d’Industria (e di cui vi abbiamo raccontato ieri): «Lo scrivente Comitato si trova in gravi difficoltà economiche tali da averlo obbligato a procedere con la richiesta di nomina del gestore della crisi. Tale imprevedibile evento unitamente all’altrettanto imprevedibile conflitto russo-ucraino e ai postumi della pandemia» sono alla base della rinuncia al servizio.

Ca’ d’Industria aveva replicato sottolineando come di imprevedibile quei tre eventi non avevano proprio nulla (la crisi è nota fin dal 2020, la guerra è scoppiata nel febbraio 2022 e la pandemia ormai è superata da tempo, la risposta dei vertici della Rsa). Il settore servizi sociali di Palazzo Cernezzi, invece, non ha dato riscontro alla comunicazione della Croce Rossa, attivandosi per contro a trovare un’alternativa per scongiurare lo stop del servizio di trasporto dei minori disabili. E trovando la disponibilità del Comitato di Uggiate Trevano della Croce Rossa. Disponibilità che causa la reazione furente del commissario Piacentini. Che ha inviato una lettera di fuoco al presidente di Uggiate e a tutti i vertici lombardi e nazionali.

La lettera di fuoco

«Abbiamo comunicato - si legge nella missiva, finita anche gli atti del Comune - che non avremmo accettato una ulteriore proroga se non a seguito dell’adeguamento delle tariffe. Il Comune non ci ha mai contattati, ma ha avviato una spasmodica ricerca di nuovi vettori andando a contattare altri Comitati Cri che, a differenza di Uggiate, non hanno aderito».

E ancora: «I casi sono due: o avete sottoscritto una convenzione in palese contrasto con la normativa» interna a Croce Rossa, laddove vige un principio di territorialità, o «il Comune ha aumentato i rimborsi senza interpellarci nel tentativo di liberarsi di un soggetto “fastidioso” quale “il Comitato di Como con la complicità di un Comitato Cri». Da qui la richiesta di rescindere l’accordo.

Peccato che la ricostruzione del Comune, al riguardo, è totalmente differente. Perché a fronte della gara d’appalto andata deserta a maggio, l’amministrazione per garantire un servizio essenziale aveva la necessità di trovare altri operatori, e «il rispetto del principio di rotazione ci impone di non poter trattare direttamente con Como, la quale avrebbe potuto invece concorrere alla gara come operatore uscente». Risultato: oggi quel servizio è garantito da Uggiate con qualche trasporto svolto anche da Como. Ma la tensione è palpabile.

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