Danni del maltempo , a Como l’alluvione costa oltre 16 milioni

Le stime Sono 11,5 per il pubblico e cinque per i privati - In Comune 400 segnalazioni per l’iter dei risarcimenti - Previsti 5 milioni solo per la messa in sicurezza del Cosia

Oltre 16,5 milioni di euro, di cui 11,5 per le aree pubbliche e 5 segnalati dai privati. Sono queste le prime stime di danni causati dalla doppia ondata di maltempo che ha visto, nella notte del 22 settembre, cadere 47,3 mm l’ora e 172 millimetri in 24 ore e poi ancora, in quella del 24 settembre, 23,4 mm orari con un accumulo di 224 mm nelle 24 ore.

Gli uffici comunali coinvolti hanno fatto confluire i dati alla Protezione civile, che ha fatto anche da collettore alle domande dei singoli cittadini. Sono state circa 400, come messo nero su bianco dal comandante della Polizia locale e Protezione civile Vincenzo Aiello nelle schede informative mostrate in consiglio comunale dal vicesindaco Nicoletta Roperto, le schede “Rasda” (Raccolta schede danni) inviate dai singoli cittadini con una prima quantificazione degli effetti dei nubifragi. Nel dettaglio «circa il 60% del territorio del Comune di Como è stato interessato da interventi urgenti». Degli 11,5 milioni di euro per le proprietà pubbliche un milione di euro è destinato agli interventi di “somma urgenza”, intesi quindi come messa in sicurezza e monitoraggi delle situazioni più critiche. Un altro milione è la quantificazione per il solo smaltimento dei detriti accumulati. Pesante il bilancio dei danni ai fabbricati, stimati in due milioni e mezzo di euro.

Per le strade (cedimenti, voragini, nuovi asfalti) la previsione è di un milione di euro a cui si aggiunge un altro milione per le rogge. Il fiume Cosia, che mai come la scorsa settimana ha messo così tanta paura ai comaschi, da solo richiede un investimento pari a circa cinque milioni di euro per una messa in sicurezza.

I numeri sono comunque destinati a crescere ulteriormente poiché all’appello manca il parco della Spina Verde: sono infatti ancora in via di definizione i costi degli interventi su frane e smottamenti. Il capitolo dei detriti merita un approfondimento: complessivamente si parla di circa 3mila tonnellate di rifiuti con 130mila euro di spesa in urgenza e altri 650mila per lo smaltimento e il pagamento delle prestazioni in straordinario degli operatori.

Dall’analisi di emergenza viene rilevato come siano state 22 le strade chiuse nei momenti più critici, quattro di queste ancora oggi non hanno riaperto: via Santa Marta, via Regina Teodolinda, via Borsieri e via Dei Patrioti. A prestare aiuto è intervenuta la colonna mobile regionale della Protezione civile con volontari provenienti dalle Province di Como, Sondrio, Bergamo, Milano e Brescia, gli Alpini e il Centro mobile di rianimazione. Durante le fasi più complicate è stato necessario prestare assistenza alla popolazione: dalla spesa a domicilio al trasporto di ossigeno. È stato fornito ausilio a una persona dializzata e a due con difficoltà motorie.

Una macchina che ha visto impiegati 30 operatori della Polizia locale ogni giorno (con un totale di 518 ore di straordinario e 150 ore recuperate spostando in strada personale degli uffici, impiegato anche nella gestione delle due partite al Sinigaglia), dieci tecnici dell’area tecnica tra architetti, ingegneri, geometri e geologi con 360 ore di straordinario. Quindici le aziende in campo con oltre 60 addetti e 30 mezzi. La Protezione civile ha visto 173 volontari della provincia di Como e 84 dal resto della Lombardia.

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