Divisi sul piano Ticosa. Per Confindustria
è «un’occasione persa»

Dibattito Sì al parcheggio da artigiani e commercianti. Brenna: «Nelle città oggi i posteggi sono sotterranei». Ance: «Nulla vieta di aggiungere funzioni in futuro»

Ticosa, per Confindustria e Compagnia delle Opere il nuovo progetto è un’occasione persa, invece le altre associazioni di categoria, dai commercianti agli artigiani, si dicono soddisfatte del piano per un maxi parcheggio.

L’amministrazione comunale ha presentato il progetto targato Acinque per concludere la bonifica e fare della Ticosa una grande area di sosta, dopo un’attesa lunga più di quarant’anni. Gli stalli saranno in parte coperti da pannelli fotovoltaici, nell’area saranno inseriti servizi per il turismo, la viabilità cambierà volto, ma il cuore del progetto restano i parcheggi. I giudizi sulla proposta si dividono tra chi avrebbe preferito idee più ambiziose e chi invece chiede subito concretezza. «Il sindaco ha inserito chiaramente nel suo programma elettorale la volontà di fare della Ticosa un parcheggio - commenta il presidente di Confindustria Como Gianluca Brenna - quindi attendersi da questa amministrazione una grande area di sosta è assolutamente legittimo. Per Como invece credo sia un’occasione persa. Quando ho incontrato il primo cittadino in tono colloquiale gli ho fatto notare che normalmente nelle città i parcheggi vengono realizzati sotto al piano stradale. Sui tetti vengono installati i pannelli fotovoltaici, mentre nel mezzo vengono realizzati dei volumi. A me sarebbe piaciuta l’idea di un nuovo spazio polifunzionale».

Magari un hub per giovani creativi? «Aldilà dei progetti già visti e pensati avrei preferito un concetto, un uso dello spazio - spiega ancora il presidente di Confindustria Como - per un’area così importante rimasta alla città». Nulla però preclude, una volta completata la bonifica, di costruire in futuro sopra ai parcheggi altri contenuti, secondo le necessità delle Como che verrà. «E’ la stessa risposta che mi ha dato il sindaco - chiosa Brenna - nulla vieta in futuro di riempire la Ticosa di altri contenuti, diversi dai soli parcheggi». «Como ha bisogno di idee che la rilancino – dice Marco Mazzone, presidente della Compagnia delle Opere – Non bastano dei parcheggi. E’ prioritario trovare una vocazione, una visione della città».

Le opinioni

Più positivi gli altri commenti. «I parcheggi servono al commercio e al turismo – spiega Graziano Monetti, direttore di ConfCommercio – e il fotovoltaico è un passo verso le comunità energetiche. Poi certo la Ticosa potrebbe rispondere alla domanda di edilizia di cui la città ha bisogno o potrebbe accogliere un nuovo stadio, è una lavagna bianca. Ma sono passati quarant’anni e un parcheggio non preclude future idee».

«Il parcheggio era al primo punto del programma elettorale – dice Francesco Molteni, presidente di Ance – il progetto sembra attento alle connessioni con il resto della città. La sostenibilità economica, anche a carico del Comune, può essere migliorata in sede di gara. Case, hub, musei, municipi, si poteva fare di tutto, ma è giusto finire la bonifica e cancellare quel brutto spazio. Detto che un domani su un parcheggio si possono costruire altre funzioni in base alle necessità». Il costo, 27 milioni di euro, è a carico dei privati per 10 milioni mentre la restante parte ricade sul pubblico. «Il Comune ha un buon avanzo di bilancio e un accordo con i privati è l’unica strada percorribile – commenta Roberto Galli, presidente di Confartigianato – tutto è migliorabile, ma Como ha bisogno di parcheggi. Va bene così». «Giusto sistemare un’area industriale dismessa da decenni – spiega Pasquale Diodato presidente di Cna – risolvendo la carenza di parcheggi. Iniziamo a fare questo passo».

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