Domenica pomeriggio di sole, poi torna la pioggia. Ed è già allarme per il livello del lago

Dopo i 77 millimetri di pioggia caduti in media sul capoluogo nelle ultime quarantotto ore (in talune stazioni è stata raggiunta quota 102 millimetri), quella di domenica sarà una giornata all’insegna delle nuvole e da metà pomeriggio del sole con la massima attorno ai 18 gradi, anche se nelle prime ore del mattino bisognerà nuovamente fare i conti con l’ultimo colpo di coda della perturbazione autunnale.

La pioggia concederà solo una breve tregua, perché già dalla serata il cielo tornerà a rannuvolarsi per lasciare poi spazio ad una seconda e importante perturbazione nella giornata di martedì, che ad oggi dovrebbe portare in dote almeno (altri) 60 millimetri di pioggia. Ciò significa, a conti fatti, che in sei giorni sul capoluogo e in gran parte della provincia è destinato a cadere un decimo delle precipitazioni dell’intero anno. Prova ne sia che il livello del lago - da ieri pomeriggio ufficialmente tornato sotto i riflettori - nel tardo pomeriggio di ieri ha superato quota 80 centimetri sopra lo zero idrometrico, dunque a soli 40 centimetri dalla quota di esondazione, sull’onda (è il caso di dirlo) di un afflusso che alle 18 si attestava ancora a 796,9 metri cubi al secondo contro i 397,6 metri cubi al secondo del deflusso. In trentasei ore il lago è cresciuto di oltre 60 centimetri, arrivando ad una percentuale di riempimento superiore al 70%. Alle piogge copiose registrate sul nostro territorio si sono aggiunge quelle altrettanto importanti nel bacino a nord del Lario. Un “mix” che dunque ha fatto impennare il livello del lago, che ieri pomeriggio si trovava 40 centimetri sopra la media stagionale, secondo per percentuale di riempimento solo al lago Maggiore. Inevitabilmente con questo afflusso il Lario è destinato a crescere ulteriormente anche nella giornata odierna. In base alle attuali previsioni peraltro la pioggia dovrebbe lasciare il nostro territorio solo mercoledì a metà giornata. Un campanello d’allarme da non sottovalutare, dunque.